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Le Mani Comics, 1997 (Italia, Moby Dick,1967) |
“Ancora
nulla!... Ma anche in capo al mondo ti scoverò!”
(Il
capitano Achab)
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La potenza di Moby Dick splendidamente resa dal genio di Dino Battaglia. |
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Dino Battaglia |
Ci
sono classici della letteratura che, francamente, per essere adattati
a fumetti, o per il piccolo e grande schermo, richiedono davvero un
gran bel coraggio.
Dino
Battaglia nel 1968 ha avuto lo stesso coraggio del capitano
Achab a cacciare
la balena bianca più famosa del mondo. E dico coraggio perché
quando si pensa a un romanzo come Moby Dick di Herman
Melville, bisogna tener conto che stiamo parlando di quello che,
forse, è il più grande romanzo americano di sempre. Quindi
qualsiasi riduzione rischia di diventare ridicola o insulsa, o
noiosa.
Ma
se nel romanzo di Melville, Achab spingeva incauto la
sua nave in mezzo alle onde dell'Atlantico, nella sua riduzione a
fumetti il timone della nave è governato unicamente da Dino
Battaglia che, come il protagonista della sua trasposizione,
è incurante del rischio di una simile impresa. Il grande autore
veneziano riduce il testo letterario (articolato e complesso)
all'essenziale e fa un uso limitato del dialogo perché è
consapevole che la sua vera arma è riposta nella sua formidabile e
inimitabile tecnica artistica.
In
sole trentuno tavole è concentrata una forza artistica ed espressiva
pari alla forza fisica scatenata dalla balena bianca in pieno oceano.
Un oceano che Battaglia tratteggia con un'oscurità
tenebrosa (tipica di molte sue opere future), un'oscurità da cui
emerge maestosamente Moby Dick con la stessa intensità
inquietante di un fantasma che appare nel buio.
Battaglia
disegna e racconta la paura e l'angoscia dei marinai in mare, il loro
essere inermi di fronte a una simile creatura ma, soprattutto,
racconta la fermezza e la follia di un uomo che è disposto a morire
pur di sconfiggere la balena bianca; il volto tormentato di Achab,
le sue rughe, le sue espressioni testimoniano l'uomo solo, torturato
nell'animo, ossessivo nei confronti del suo nemico cetaceo della cui
ferocia porta addosso i segni.
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Il capitano Achab incita il suo equipaggio; lui ha solo un obiettivo: trovare e annientare la balena bianca. |
Una
ferocia che Battaglia dipinge magistralmente nelle
sequenze dell'attacco della balena al Pequod, la nave in cui
viaggiano Achab e compagni, con una furia che risalta in
maniera stupefacente nelle tavole dell'autore, che, proprio in
occasione di questa trasposizione definisce lo stile cupo, giocato su
bianco, nero e grigio, che lo renderà famoso e importante.
Fin
dalle prime sequenze veniamo introdotti in un periodo storico (siamo
nella metà dell'ottocento) in cui troviamo un Battaglia
a suo agio nel creare immagini efficaci grazie a quella forza
visionaria per la quale, in tutta la sua carriera, non ha mai
sbagliato un colpo.
Moby
Dick è senza dubbio il suo primo capolavoro; un fumetto che
si guarda e che si rischia di non leggere. Ma Battaglia
ha sempre parlato attraverso le sue immagini; fin dalla prima
vignetta di quest'opera, dove una serie di gabbiani in volo precede
l'arrivo del giovane Ismaele (uno dei marinai al servizio di
Achab) a New Bredford, dove riusciamo a sentire il profumo del
mare, a calarci in queste immagini di superba bellezza, restandone,
ancora una volta, incantati.
Ne
sono state fatte parecchie di riduzioni a fumetti del romanzo di
Melville, comprese quelle di casa Disney; ma nessuna, e sono
pronto a ribadirlo ovunque, non riesce a eguagliare l'immensità
artistica di Dino Battaglia.
Del
resto lui è proprio come Moby Dick: maestoso.
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La superba arte di Dino Battaglia: una vera e propria immersione da parte del lettore nelle sue atmosfere. |
Curiosità:
Moby Dick di Battaglia fu realizzato per
la mitica rivista Sgt. Kirk di Florenzo Ivaldi. Alla
fine della storia vi è una tavola intitolata Caccia alla balena,
in cui vengono illustrati brevemente gli aspetti tecnici delle
baleniere e le varie specie di cetacei presenti nell'oceano.
Splendida
l'edizione consigliata; pubblicata su carta a grammatura pesante (per
non tradire gli originali di Battaglia realizzati su
carta Shoeller) presenta un ottimo apparato critico e storico a cura
di Alberto Becattini inerente la storia del romanzo, i vari
sfruttamenti cinematografici, televisivi e fumettistici e una
biografia dell'artista.
Altre
edizioni: Come quella consigliata non ce ne sono. Comunque
gli Editori del Grifo riproposero il capolavoro di Battaglia
in un'edizione senza infamia e senza lode nel 1986.
E' stato pubblicate x intero su un numero di ALTER ( ma non ricordo quale ) dove l'ho letto , come ho anche letto la versione dello stesso romanzo fatta da Caprioli , meno intimista e + tesa a rendere l'ambientazione d'epoca , oltre al mare che pochi sapevano illustrare a fumetti con lo stesso fascino e la versione fantascientifica di Rick Veitch ABRAXAS & THE EARTHMAN ... E il romanzo di Melville ? non sono riuscito a finirlo ;) ...
RispondiEliminaquesta in realtà è una trasposizione minimal del poderoso romanzo di melville... ma, forse, è il primo vero capolavoro di Battaglia, con splendide sequenze e una capacita d'adattamento unica...
EliminaE infatti il romanzo di Melville non lo finii perchè scopersi , prima di saperlo da Pennac che come lettore ho il diritto di non leggere un libro se mi annoia ...
RispondiEliminaGiusto...
EliminaA me invece è piaciuto molto, soprattutto tradotto da Cesare Pavese...