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Planeta DeAgostini, 2007 (USA, Ronin, 1983) |
“Osserva
la mia spada! Guarda come beve sangue...”
(Il
Maestro al suo allievo)
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Un giovanissimo Frank Miller nel 1981. |
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In un mondo giunto al collasso un Ronin trova l'amore. |
Una
delle riviste a fumetti più belle degli anni '80 era sicuramente
“Corto Maltese”. Il grande personaggio di Hugo Pratt
era sinonimo di garanzia e qualità per una rivista che pubblicava
comics e articoli inerenti l'avventura.
Tra
gli autori pubblicati c'era davvero l'imbarazzo della scelta: oltre
allo stesso Pratt, si potevano leggere le storie di autori del
calibro di Vittorio Giardino, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi, Will Gould, Alan Moore, Dino Battaglia, Guido Crepax, François Bourgeon, e
scusate se è poco.
Vi
basti pensare che grazie a questa rivista approdarono in Italia due
capolavori assoluti come Watchmen
di Alan Moore e Il ritorno del cavaliere oscuro
di Frank Miller.
Avremo
modo di parlare di queste due opere. Ma la mia attenzione ora si
concentrerà su un'altra opera, precedente i due capolavori suddetti
e per la quale ho, di fatto, amato la rivista “Corto Maltese”;
un'opera ancora una volta realizzata per mano di quel giovane Miller
che di lì a poco, proprio con uno di quei capolavori, avrebbe
stravolto il mondo dei comics.
Se
l'opinione pubblica ha dato grandissimo risalto al suo innovativo
Batman, per quel che mi riguarda è con Ronin
che Frank Miller aveva già iniziato la sua
rivoluzione.
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L'abilità di Miller nelle sequenze d'azione in una delle prime vignette di Ronin. |
Non
ci tengo più di tanto a raccontarvi la trama di Ronin;
vi basti sapere che il Ronin è un samurai rimasto
senza padrone che dall'antico Giappone si trova catapultato in una
New York futuristica, piena di mutanti e criminalità: un vero incubo
a occhi aperti. In quest'assurda metropoli il Ronin
dovrà cercare di sconfiggere un antico demone il cui obiettivo è il
dominio del mondo.
Mi
limito a dirvi questo, perché Ronin è un fumetto da
guardare più che da leggere. La storia è bellissima e i dialoghi
sono più sintetici rispetto alle successive opere dell'artista
americano, ma le innovazioni portate da Miller lasciano
davvero a bocca aperta.
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Una delle immagini più famose di Ronin: un fitto tratteggio adorna una grande composizione stilistica. |
In
primis l'impostazione grafica della tavola è quanto di più
bello si possa vedere: sequenze a doppia pagina con minuscole
vignette come contorno si alternano a tavole in cui le vignette sono
ora completamente orizzontali ora completamente verticali, quasi una
sorta di virtuosismo estetico cui Miller non impone
alcun limite. Anzi, sfogliando le quasi 300 pagine si ha
l'impressione di entrare in un caos artistico simile al disordine
urbano con cui Miller disegna la sua New York in pieno collasso
economico e sociale. Ma è un caos ben orchestrato, del quale
l'autore ventiseienne sembra conoscere perfettamente tutti gli
ingredienti, che hanno fatto di Ronin una storia
epocale.
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Un altro esempio dell'innovativa composizione di Miller. |
E
l'ingrediente principale di Ronin è costituito dal
segno grafico di Miller, dotato di grande espressività;
l'artista usa, infatti, un fitto tratteggio mai invadente e che
sembra sposarsi a meraviglia con i bellissimi colori di Lynn
Varley. Più si va verso il finale della storia e più ci
si accorge di quanto, stilisticamente parlando, Il ritorno del
Cavaliere Oscuro sembri un sequel di quest'opera.
Ma
l'importanza di Ronin non si ferma soltanto alla
bellezza della storia e dei disegni o alle innovazioni stilistiche
apportate da Miller; Ronin fu uno dei
primi fumetti che subì il fascino del fumetto giapponese, in cui
l'artista omaggia a piene mani uno dei suoi fumetti preferiti, Lone
Wolf and club di Kazuo Koike e
Goseki Kojima incentrato proprio sulla vita dei samurai
raccontata con grande realismo e violenza tipiche del periodo
storico. Una violenza che si riscontra anche nelle sequenze d'azione
del fumetto di Miller, quasi delle coreografie in cui i
personaggi assumono un tono epico: splendide le scene iniziali di
combattimento ambientate nel Giappone feudale e quelle mastodontiche
nella metropoli futuristica e degradata.
Ronin
non è un semplice fumetto: è un vero e proprio kolossal
disegnato, in cui vengono mescolate egregiamente le culture orientali
e occidentali, in cui l'azione si sposa perfettamente con
l'introspezione dei personaggi senza mai, e ribadisco mai, una caduta
di tono o di stile.
Frank
Miller oggi è uno dei nomi di punta del fumetto mondiale: ha
realizzato e rinvigorito fumetti come Batman, Elektra e
Devil; ha sceneggiato film campioni d'incasso e dalle sue
opere vengono tratte pellicole che diventano dei veri e propri cult.
Ma
Ronin è sempre rimasto il fumetto di Frank
Miller meno conosciuto. Vi è stato un abuso di squilli di
trombe e riflettori puntati su opere come Sin City, 300
e naturalmente Il ritorno del Cavaliere Oscuro, mentre Ronin
è stato considerato molto meno. Ma vi prego di credermi,
questo fumetto possiede sequenze di gran lunga superiori a 300,
un rivoluzionario segno artistico che lo pone al di sopra di Sin
City e la stessa carica rivoluzionaria che ha contraddistinto The
Dark Knight Returns. Carica che Miller ha
perso negli anni e che in Ronin aveva la stessa potenza
delle sequenze d'azione presenti nell'opera.
Uno
dei più grandi capolavori della storia dei comics.
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Ronin: grandi sequenze d'azione vengono accompagnate da uno stile netto e rivoluzionario. |
Curiosità:
Ronin segna la prima collaborazione tra Frank Miller e
Lynn Varley moglie dell'artista.
Gli
omaggi di Miller non si fermano solo al fumetto
giapponese ma vanno oltre: Ronin uscì inizialmente in
albi di 48 tavole (tipico della bande dessinée di cui Miller
è appassionato). Inoltre le innovazioni grafiche tipo l'impostazione
della tavola rimandano quasi certamente al lavoro che il nostro
Gianni De Luca svolse sia per Il Commissario Spada sia
per la trilogia delle opere di Shakespeare.
Nel
2007 gli stessi produttori del film 300 annunciarono di voler
trarre un film dal fumetto di Miller, ma a tutt'oggi
il progetto non sembra aver preso piede.
Altre
edizioni: Quella consigliata, “absolute” della Planeta De
Agostini è ottima. Buona anche quella che la Magic Press
realizzò all'inizio del 2000 anche se di formato più piccolo
rispetto all'edizione Planeta. Infine Ronin può
essere recuperato anche nella sua prima edizione in volume a opera
della Milano Libri.
Ottimo Ned, hai fatto benissimo a rendere omaggio a un'opera a cui effettivamente Il Ritorno del Cavaliere Oscuro ha fatto un po' "ombra"...io stesso sono andato a leggermelo dopo: avevo 14 o 15 anni, per me fino ad allora fumetto voleva dire Uomo Ragno ogni 15 giorni e serialità Marvel in genere, poi ho scoperto Elektra Saga e Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Miller è diventato il mio Vangelo ed è arrivato anche Ronin fra un Born Again, un Batman Anno Uno e tanti altri... Miller per me non ha mantenuto negli anni quegli standard e si è un po' avvitato su se stesso, ma Ronin fa parte di quei capolavori per cui lo ringrazierò sempre, per cui gli perdono certi film e per cui mi viene spontaneo difenderlo a spada tratta ogni volta che, in questi anni, non può dire "bìf" senza che qualcuno gli dia del reazionario criptofascista... :)
RispondiEliminaGrazie di tutto Frank! E complimenti come sempre Ned!
è giusto difenderlo... proprio in virtù, come hai giustamente detto, di quei capolavori che il nostro ha realizzato negli anni '80... Ronin è il mio preferito di Miller... di qualche punto superiore al cavaliere oscuro..
Eliminaè stato davvero un fumetto strepitoso Ronin, un capolavoro senza confini, in cui Miller ha riversato tutto l'amore e l'ammirazione per artisti giapponesi, europei, ecc... un vero kolossal in tutto e per tutto: forse il Via col vento degli anni '80: spettacolare, epico, immortale.
Grazie a te Ikaris, leggo sempre volentieri i tuoi commenti...
Miller è da avere tutto!Ronin e Martha washington goes to war sono quelli che mi mancano.
RispondiEliminaMentre 300 dopo aver visto il film non riesco a decidermi di recuperare.
Questo (Ronin) essendo un grande appassionato (anche) di manga (soprattutto "storico") mi ha sempre allettato!
Sei sempre il solito diavolo tentatore Ned!
E allora caro massy ti tento ancora di più dicendoti che Ronin è allo stesso livello del Ritorno del cavaliere oscuro, solo meno noto. E' un kolossal a fumetti, epico, disegnato splendidamente e innovativo come il suo illustro e più noto successore...
EliminaLascia perdere 300 (il fumetto, ovvio non il blog;)...) e prendi Ronin.. poi l'edizione Planeta è ottima e visto il formato e le pagine anche a buon prezzo...
A presto Massy!!
Sono d'accordo con te che questo e l'omaggio di Miller al fumetto europeo ; può trarre in inganno la "giapponesità" del protagonista ( ma del resto il primo fumetto di samurai che lessi era Francese ,pubblicato su "Sorry", non ricordo il titolo ora ... )ma quasi tutto il resto è preso dagli "Umanoidi" dei tempi belli ... mi secca ancora ricordare la prima recensione che lessi , a seguito della pubblicazione su "Corto" secondo la quale la critica di fondo del sistema capitalistico che permea il soggetto dimostrava che MIller no è altro che un fascista ( ! ) ; abbastanza delirante come ragionamento , ma tipico dell'epoca ...
RispondiEliminaAh , ho controllato , perchè mi sembrava un pò pazzesco ( e la mia memoria lascia un pò a desiderare ... ) di avere letto un fumetto francese sui samurai negli anni '70 , ma invece era vero si chiamava ( probabilmente lo saprai ma non mi piaceva l'idea di seminare scemenze a caso sui blog altrui ... ) UGAKI era di Robert Gigi e lo pubblicavano su "Sorry!" ...
RispondiEliminabello Ugaki... anche l'uomo del Giappone sempre di Gigi (nella serie un uomo un'avventura) merita parecchio...
EliminaMiller fascista... bah, se ne dicono tante sugli autori. Jacovitti ha avuto lo stampo di artista di destra o fascista unicamente per il suo nome, Benito; in realtà era un anarchico puro...