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Editrice Punto Zero, 2001 (Serbia, Regards from Serbia, 1999-2001) |
“Uno
dei pensieri più spaventosi nel mezzo di quella follia era l'idea di
una guerra “buona” e “pulita” prospettata dai paesi più
ricchi del nostro pianeta... Le loro erano bombe “intelligenti”,
la loro guerra era descritta come un' “azione umanitaria” e i
civili uccisi erano “danni collaterali”...
(A.
Zograf)
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Aleksandar Zograf |
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Una delle prime tavole in cui Zograf descrive i bombardamenti NATO. |
Sono
nato in Svizzera, ma ho sempre vissuto in Italia. Mia madre è
italiana, mio padre serbo e questo fa di me un mezzosangue. Durante i
bombardamenti sulla città di Belgrado, nel 1999, ero tranquillo in
Italia ignaro di quello che stava succedendo. Nella capitale serba
vivevano mia zia, le mie due cugine e mia nonna che non vedevo da
circa dieci anni. Nel 2004 in occasione di un piccolo festival del
fumetto nella città di Pančevo a
pochi km da Belgrado, fui invitato a partecipare con una mia
piccola personale di disegni affiancata a una mostra di Jacovitti.
Ma anche quell'anno la mia visita in Serbia saltò. Alla fine
dell'estate del 2011, lasciai un lavoro amministrativo che
m'imprigionava e decisi di rivedere i miei parenti e la città che
era stata lo sfondo di tante mie vacanze infantili. Arrivai a
Belgrado e ritrovai una città ancora più bella e forte, che a soli
dieci anni dai bombardamenti rappresentava un evidente desiderio di
crescita sotto tutti gli aspetti. Mia zia mi raccontò dei terribili
giorni in cui avvennero i bombardamenti NATO e dentro di me non osavo
immaginare le terribili emozioni che si possono provare in simili
momenti.
Ma
uno dei ricordi più belli della mia recente visita a Belgrado è
quello dei diversi incontri con Aleksandar Zograf, il
fumettista serbo più famoso al mondo. Zograf aveva
denunciato spesso, attraverso le sue tavole a fumetti, gli orrori e
le assurdità dei bombardamenti; nello studio della sua abitazione a
Pančevo. Ci
affacciammo alla finestra e l'autore serbo mi indicò una raffineria
che durante gli attacchi NATO era uno dei bersagli preferiti: “E’
davvero incredibile quello che è successo. Dov’è il senso di
bombardare Pančevo, quando l’obiettivo era fermare Milošević che
se ne stava da tutt’altra parte...” mi
disse Aleksandar,
con un tono per niente rabbioso ma di chi ha realmente vissuto quei
momenti interrogandosi sul senso di tali assurdità.
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L'ironia di Aleksandar Zograf sulle bombe intelligenti eroiche risoluzioni di una guerra "buona" e "pulita". |
Interrogativi,
dubbi, incertezze, angoscia, smarrimento e rassegnazione insieme a un
pizzico di beffarda ironia sono gli ingredienti di questa raccolta di
strip in cui Aleksandar
Zograf
fa una cronostoria di quei terribili giorni in cui i rumori più
frequenti erano proprio i rombi assordanti dei caccia uniti alle
varie esplosioni di bombe. E nel farlo, Zograf
non si lascia trasportare da facili patetismi o sentimentalismi,
anzi, tutte le sue tavole compongono una sorta di ironico dramma in
cui l'artista e sua moglie Gordana
sembrano prenderla con la consapevolezza che prima o poi tutto finirà
e si ricomincerà a vivere normalmente. E questo avviene con la fine
dei bombardamenti e il crollo del regime di Milošević,
avvenuto il 5 ottobre del 2000 e raccontato dall'autore in una delle
ultime tavole: “Al
termine della giornata ci siamo resi conto che il popolo serbo era
riuscito a rovesciare il regime di Milosevic praticamente senza dover
ricorrere alla violenza... È successo tutto in modo naturale, come
una specie di sogno di massa che diventa realtà...”.
Con
un tratto underground degno del miglior Robert Crumb,
Aleksandar Zograf si è aperto al pubblico di tutto il
mondo rendendolo partecipe dei suoi sogni e dei suoi incubi, spesso
presenti nelle pagine di questa bellissima opera, preziosa
testimonianza di una delle tante assurdità partorite dalla guerra
durante la fine del secolo scorso.
Ma
per fortuna Zograf non è solo un grande autore ma
anche e soprattutto un grande uomo, molto umile e capace di prendere
un'immensa tragedia con la giusta filosofia: “Festeggiamo e
basta! Dopotutto, chi se ne frega? Mi sembra un finale
ragionevolmente lieto per un secolo che poteva chiudersi decisamente
peggio...”.
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La guerra "buona" e le sue vittime innocenti in una splendida rappresentazione di Zograf. |
Curiosità:
L'idea di narrare le vicende dei bombardamenti per il mercato
americano fu data a Zograf dal cartoonist americano
Chris Ware. Le vicende narrate coprono un arco narrativo che
va dal marzo del 1999 al primo gennaio del 2001.
Zograf
aveva già trattato il tema della guerra nel precedente e altrettanto
bello Lettere della Serbia. Aleksandar Zograf è
lo pseudonimo di Aleksandar “Sasa” Rakesic.
Edizione
consigliata e altre edizioni: Il volume consigliato è di buona
qualità come tutte le edizioni curate dalla ex casa editrice del
critico Andrea Plazzi che ha curato anche la traduzione.
Introduzione disegnata di Chris Ware. Lo stesso Zograf
introduce l'opera con un prologo disegnato in tre tavole.
A
oggi non mi risultano altre edizioni.
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