“Dov'è
mia madre? Voglio vederla!”
“Brian
l'hanno isolata... È in quarantena.”
“Quello
è l'uomo dell'eutanasia. Che fa qui? Mi fa paura.”
(Brian)
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Miguel Angel Martìn |
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Bambini nella Bio Lab. |
Ricordo
che ero a Roma, alla fiera del fumetto Expocartoon per presentare
RAP,
un fumetto che realizzai insieme a Jacovitti.
Era il 1996, tra i vari padiglioni si aggirava tantissima gente, ma
in tutto quel caos echeggiava la voce al microfono che annunciava che
allo stand della Topolin
Edizioni era
disponibile Psychopathia
Sexualis,
sponsorizzato come il fumetto più violento e ripugnante mai
realizzato. Autore della controversa opera era lo spagnolo Miguel
Ángel Martín,
che con un tratto essenziale, preciso e pulito realizzava una chiara
denuncia sulle patologie sessuali più estreme come la pedofilia,
violenza carnale e deviazioni sessuali varie che fecero di questo
libro un caso nazionale; sequestro della magistratura e conseguente
arresto dell'editore della Topolin
Jorge
Vacca,
poi per fortuna rilasciato. Il nome di Martìn
iniziò a rimbalzare in giro per il mondo, e l'artista avrebbe
affinato sempre di più il suo stile tanto da essere considerato,
secondo la rivista Times,
il più grande disegnatore europeo di fumetti.
E
i fumetti l'autore spagnolo li sa fare davvero bene; polemico e
trasgressivo, Martìn riesce sempre a spiazzare il
lettore, a disturbarlo, a inquietarlo ma anche a farlo riflettere.
Perché i suoi fumetti spesso rappresentano interessanti spunti di
riflessione su un mondo malato e perverso che ci circonda.
Con
Brian
the Brain,
Martìn
firma il suo capolavoro e uno dei più grandi fumetti del XX secolo.
L'autore affida al piccolo Brian,
ragazzino nato con la calotta cranica scoperchiata in seguito a degli
esperimenti che una corporation farmaceutica ha eseguito su sua madre
durante la gravidanza, tutto il suo disprezzo per una società malata
e sporca che si ripulisce grazie al denaro prodotto a discapito della
povera gente. Una catena che Martìn
racconta egregiamente, mettendo in scena la difficile vita del
piccolo Brian,
tra l'indifferenza razzista dei suoi compagni di scuola e l'obbligata
sensibilità di chi come Brian
è un diverso che cerca di integrarsi. Assistiamo così alle vicende
che portano la mamma del nostro piccolo protagonista a fare la cavia
per la Bio
Lab,
azienda farmaceutica che oltre a pronunciare i fatidici “Mi
dispiace!” davanti
alle mostruosità perpetrate sugli esseri umani, non dimostra nessuna
pietà; la morte della madre di Brian
e l'adozione del piccolo protagonista da parte della Bio
Lab sono
un perfetto esempio della bestialità umana che da sempre si nasconde
dietro le benefiche facciate della ricerca al fine di alleviare la
sofferenza umana.
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Il mondo violento degli adulti: il piccolo Brian si prende cura di sua madre. |
Sofferenza
che Martìn
descrive attraverso Brian
e la sua volontà d'amare, ma anche attraverso una serie di ragazzini
“freak”
disillusi, amareggiati e spaventati da un mondo che non riesce ad
accettarli:
“ E' lì fuori tutto quello che non voglio!”
sospira uno dei ragazzini vittime degli esperimenti della
Bio Lab.
E
con Brian the Brain, Miguel Ángel Martín
raggiunge il suo massimo livello artistico, grazie a uno stile
pulito, che unisce precisione ed essenzialità; la città in cui si
muove Brian viene disegnata dal bravissimo autore
spagnolo come un enorme ambiente pulito e sterile, proprio come un
laboratorio.
E
i suoi piccoli protagonisti hanno dentro se stessi quella saggezza
adulta tipica di Charlie Brown e compagni, ma si distanziano
dai personaggi di Charles M. Schulz in quanto spesso cinici,
spietati e cattivi ma allo stesso tempo vittime sofferenti e
inconsapevoli.
Un
fumetto unico nel variegato mondo delle nuvole parlanti; un
capolavoro assoluto che una volta letto non si dimentica tanto
facilmente in virtù della sua reale e spietata disillusione. Ma
Brian the Brain non è solo un fumetto che denuncia una
società perversa: è anche una storia in cui dei bambini, le
creature più innocenti al mondo, cercano e sognano amore.
Assolutamente
imperdibile.
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I bambini nei disegni di Martìn: Brian cerca di consolare un suo amico, infelice e disilluso. |
Curiosità:
A proposito di Brian
the Brain,
Martìn
ha detto:
“Brian
The Brain” non è l’uomo del futuro, è la società universale.
Vuole mostrare la società come è in ogni parte del mondo, dall’alba
dei tempi ad oggi, e come sarà anche nel futuro. In particolare va
riferita alla società di oggi, dove stiamo vivendo un neofascismo
orwelliano.”
Edizione
consigliata e altre edizioni:
l'edizione consigliata, The
Complete Brian the Brain,
è ottima: buona qualità di stampa e cura editoriale, racchiude
tutte le storie di Brian con materiale inedito aggiunto. Bella
introduzione di Massimo
Galletti,
uno dei fondatori del Centro
Fumetto Pazienza.
Inizialmente,
Brian the Brain è stato pubblicato in Italia dalla
Topolin Edizioni in sette albi spillati reperibili nelle
fumetterie specializzate e sul web.
Fumetto davvero incredibile mi ricordo che lo comprai tanti anni fa e ne rimasi stupefatto. Forse una delle scene più toccanti è quando Brian difende il bullo della classe (non ricordo il nome ed il fumetto è in Italia mentre io sto in Inghilterra) dicendo che il bullo è l'unico onesto perchè è stronzo sempre, non come gli altri "normali" che compatiscono Brian e poi lo prendono per i fondelli quando lui non è presente. Una verità inconfutabile.
RispondiEliminaPS: come sempre grazie per gli approfondimenti ;)
Si, fumetto davvero splendido, unico nel suo genere... pieno di sequenze che sono un palese attacco alle corporation farmaceutiche...
EliminaGrazie a te Doc:)
A presto..