“Unitevi,
racchio con racchio e annientate il potere dei belli su di voi!
Diciamo basta allo sfruttamento, basta alle guerre fratricide!!”
(Incitamento
di Spartak alla ribellione dei racchi).
Nel
1992 ero a Roma, a una mostra del grande Gianni de Luca.
Rinaldo
Traini, nell'introdurre l'evento, usò la definizione di genio
per riferirsi esclusivamente a due artisti italiani: Gianni De
Luca, naturalmente, e Guido Buzzelli.
Non
è difficile capire il perché di questa definizione dell'ex editore
e patron delle più belle e riuscite manifestazioni di Lucca; basta
sfogliare l'opera riproposta in questa prestigiosa edizione da
Alessandro Editore.
La
rivolta dei Racchi è un capolavoro assoluto del fumetto
italiano, il primo di Buzzelli, il primo esempio di
graphic novel in Italia e il primo vero esempio di “fumetto
d'autore”.
Un
“number one” in tutto.
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Un esempio dell'eccellente profondità di campo di Buzzelli. © Grazia Buzzelli De Stefani |
La
rivolta dei Racchi ci porta in un mondo primitivo suddiviso
in due classi: i belli e i racchi appunto.
Quest'ultimi
vivono sotto il costante dominio dei belli che passano il loro tempo
tra bagni, cibo e orge e che usano i acchi come schiavi da lavoro, da
compagnia (come cani legati al guinzaglio) e per la guerra.
Ma
uno di loro, Spartak (uno dei tanti alter ego di
Buzzelli), furbo e intelligente, gli incita alla
rivolta, non tenendo conto delle possibili conseguenze.
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Buzzelli: Plasticità e composizione nella figura. © Grazia Buzzelli De Stefani |
Perché
La rivolta dei Racchi fu una rivoluzione nell'allora
mondo dei comics dominato esclusivamente dal fumetto seriale e non
abituato a storie che non avessero una continuità narrativa
rassicurante per il lettore.
All'artista
romano, invece, non interessa rispettare le regole; esce dai rigidi
schemi imposti in quel periodo e realizza questo capolavoro senza
alcuna commissione da parte di terzi, solo per il gusto e la passione
di raccontare. Sembra che Buzzelli sia uno dei pochi ad
accorgersi delle infinite potenzialità narrative che un mezzo come
il fumetto offre e in sole 45 tavole crea un'opera che dovrebbe
essere conservata tra i libri più importanti della nostra storia.
Come ha giustamente detto Traini:
“Guido Buzzelli aveva rappresentato se stesso come testimonial
in questo viaggio nel profondo mondo dei nostri deliri e delle nostre
angosce.”
Non
resta quindi che procurarsi questa storia, leggerla e, se vogliamo,
rimpiangere un periodo in cui ai veri talenti veniva offerta la
possibilità di esprimersi, di raccontare, di rischiare e d'uscire
fuori dagli schemi. Guido Buzzelli ha fatto tutto
questo. Continuerà a farlo anche quando avrà a che fare con un
personaggio come Tex.
Quando,
nel 1989, andai in edicola a comprare il primo mitico Texone
da lui disegnato, avevo solo 14 anni. Ma erano sufficienti a capire
che mi trovavo davanti a un artista rivoluzionario.
E
non conoscevo ancora tutta la rivoluzione attuata da Buzzelli
nei precedenti vent'anni.
Curiosità
Rinaldo Traini fu il primo a capire il genio di Guido Buzzelli e cercò di promuoverlo nel terzo salone di Lucca. Ecco un suo ricordo estratto dalla prefazione del volume consigliato: "Quando l'amico Romano (Romano Calisi uno dei collaboratori delle prime edizioni di Lucca) mi mise tra le mani la classica cartellina immaginavo di ritrovarmi già davanti al solito un velleitario apprendista. Aprii il cartoncino e guardai la prima tavola. Non credevo ai miei occhi, le grandi tavole erano realizzate da uno straordinario artista che faceva immediatamente sfoggio, al primo sguardo, di grande sapienza figurativa. Ma anche le inquadrature, i controcampi, le prospettive stavano a dimostrare che l'autore era uno che aveva la perfetta padronanza del mezzo.”
Edizione Consigliata
Un volume imperdibile che rende giustizia al capolavoro di Guido Buzzelli; grande formato, cartonato con sovracoperta, stampa su pagine patinate e galleria di studi e bozzetti realizzati dal grande artista. Prefazione di Rinaldo Traini.
Il volume realizzato da Alessandro Editore è in tiratura limitata di 500 esemplari.
Altre
edizioni
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La grande arte di Guido Buzzelli. Il geniale artista romano fu anche soprannominato il Goya italiano. © Grazia Buzzelli De Stefani |
Oltre a quello pubblicato su PSYCO ho un'edizione ANAFI del 1970 recuperata in un mercatino ( ma a memoria non so essere + preciso ... ); Buzzelli è stato uno dei + sottovalutati artisti del fumetto Italiano ,capacità tecniche ENORMI , ma non solo questo : se a qualcuno capitasse di leggere questa storia senza sapere che è stata fatta 40 anni fa potrebbe pensare che è sta scritta ieri ...
RispondiEliminatra parentesi leggenda (o realtà) vuole che il sul txone non fosse stato apprezzato da Gianluigi Bonelli... invece è un'opera bellissima...
EliminaLessi in una intervista che Bonelli lo trovava un pò troppo violento ...
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