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Tunué, 2009 (Spagna, Les Rues de Sable, 2009) |
“...
Un giorno il cielo si vestì a lutto. Iniziò una leggera pioggia che
si trasformò subito in acquazzone. Per quaranta giorni e quaranta
notti non ha mai smesso di piovere. Quando poi uscì il sole, il
quartiere aveva il suo mare.”
(Dialogo
tra la portalettere muta e l'uomo senza nome)
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Paco Roca |
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Hotel La Torre: incominciano i sogni. |
Seguo
Paco Roca fin dal Gioco Lugubre, esordio
italiano dell'autore spagnolo che proseguirà la sua carriera con la
breve graphic novel Il faro, fino ad arrivare alla sua opera
più nota, il premiatissimo Rughe che, con la toccante vicenda
di Emilio, un uomo affetto da alzheimer
che vuole arginare la malattia nonostante il suo progressivo
avanzamento, farà conoscere Roca
in tutta Europa. Un fumetto bello, intenso, commovente e talmente
esaltato da molti critici tanto da far credere a chiunque che
l'autore non avrebbe potuto fare di meglio.
E
invece un anno dopo ecco che Paco Roca dà alle stampe
Le strade di sabbia, mentre ancora la maggior parte del
popolo dei comics innalza Rughe quale capolavoro assoluto
dell'artista valenciano.
Io
invece preferisco quest'avventura onirico fiabesca, allo stesso tempo
tenera e inquietante, malinconica e felice, surreale ma assolutamente
vera.
Le
strade di sabbia non è solo un semplice racconto onirico e
visionario; è una vera e propria riflessione sulla vita e sulle
tante sfumature in essa raccolte. La storia di un uomo senza nome (in
ritardo all'appuntamento con una compagna incazzata che vuole a tutti
i costi comprare una casa tramite un prestito bancario) che si perde
in un quartiere storico che non ha via d'uscita è la storia di
ognuno di noi che si rifugia nella sua fantasia per sfuggire a una
realtà in cui non vi è spazio per i sogni e in cui gli incubi reali
(come il mutuo bancario o l'incomprensione da parte della compagna di
vita) sono sempre dietro l'angolo.
Un
caleidoscopio di situazioni surreali e curiose che infarciscono
questa storia di poesia e letteratura. Perché Roca è
un autore che cita la letteratura in quasi ogni sua opera ma in Le
strade di sabbia il suo diventa addirittura quasi un gioco di
citazioni: il rimando a Jorge Luis Borges è chiaro fin
dal titolo, la lotta con il suo doppio (all'inizio della storia
l'uomo senza nome viene derubato della sua identità proprio da un
suo doppio) è mutuato da Edgar Allan Poe, i lavori
all'apparenza senza senso dei vari personaggi sono attinti dal mondo
di Franz Kafka e così via, prendendo anche da Herman
Melville e da Gabriel Garcia Marquez e naturalmente da
Lewis Carrol; senza dimenticare l'omaggio ai mondi fantastici
di M. C. Escher.
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L'uomo senza nome segue la postina che comunica solo attraverso delle lettere scritte. |
E
in questo mondo senza uscita c'è tutto il tempo per dedicarsi
all'amore, per viverlo con quella quieta intensità che oggi, sembra
dirci Roca, forse si è un po' persa: fa questo,
infatti, la portiera dell'hotel, che prepara i suoi biscotti per
donarli ad uno degli ospiti, che però non riesce mai ad incontrare
perché sempre si verifica qualcosa che lo impedisce; lo fa il
tecnico delle caldaie che vorrebbe dichiararsi alla sua padrona ma
alla fine preferisce tornare alla ricerca della caldaia che non
funziona; una storia d'amore è la storia non parlata tra l'uomo
senza nome e la portalettere muta; senza dimenticare l'amore
narcisistico di uno degli ospiti dell'hotel, che non può fare a meno
di contornarsi di suoi ritratti.
C'è
tanto in neanche 100 pagine di storia. In un nuovo millennio in cui
le graphic novel sciorinano autobiografismi a non finire, Paco
Roca ci
regala un piccolo capolavoro onirico, avventuroso, ironico,
inquietante che, come ha detto il grande Vittorio
Giardino, “Non
lascia dormire!”.
E
dopo averlo letto, forse non ne avrete più bisogno.
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"Dicono che l'hotel La Torre possieda infinite stanze... l'ha progettato un matematico, un certo Hilbert." |
Curiosità:
Oltre ai riferimenti letterari ci sono anche quelli legati al
fumetto. Nella prima manciata di pagine vi sono evidentissimi omaggi
a Tin Tin,
Braccio di ferro
e Corto Maltese
e citazioni dei Simpson
e dei Fantastici
4. La prefazione
del volume è di Juan
Manuel Díaz de Guereñu, critico
letterario e fumettistico.
Altre
edizioni: Nessuna a parte quella consigliata.
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I testi apparsi su "Avventure di carta" sono tutti scritti da Ned (Nedeljko Bajalica) e possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare la fonte e gli autori!
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