![]() |
Rizzoli-Lizard, 2010 (USA, Stiches a memoir..., 2009) |
(David)
![]() |
David Small |
![]() |
Il "rifugio" di David: il disegno. |
Alla
fine lui non ha mai parlato tanto e in una famiglia nella quale il
dialogo è inesistente, David si rifugia nel disegno,
dando voce così all'unica forma di comunicazione in cui si sente
davvero libero.
![]() |
Il mondo oscuro e malvagio degli adulti, incapaci di comunicare. |
Una
visione davvero oscura del mondo adulto quella di Stitches;
un mondo in cui i genitori hanno i loro segreti, sono dipinti come
esseri umani malvagi, come degli orchi neri (in questo caso davvero
esemplare la sequenza in cui David
è in vacanza dai nonni) di cui avere paura, lontani anni luce da
quei punti fermi, quei punti di riferimento che i genitori dovrebbero
essere, persone su cui poter contare, da cui ricevere le attenzioni
giuste per sentirsi valorizzati e amati. David non percepisce
l'amore familiare e l'autore non usa le parole per trasmettercelo,
bensì il suo disegno espressionista fatto di un tratto rapido, quasi
nervoso e spesso coperto da ingombranti pennellate grigie con le
quali Small delinea le minacciose ombre largamente
presenti in tutta la storia.
Il
mondo degli adulti è un mondo fatto di bugie; è questo che si
evince dalla lettura di Stitches.
Esemplare
quindi la rappresentazione, sotto forma di un enorme coniglio bianco
(con palese riferimento ad Alice nel paese delle meraviglie)
dello psicologo a cui David si rivolge per avere una risposta
alle sue domande; gli adulti sono esseri oscuri, pieni di ombre in
cui la verità rimane nascosta. E la verità è spesso devastante,
come quella contenuta nelle parole dello psicologo che conferma a
David quello che lui ha sempre saputo: “Tua madre ti
odia!”, suona come una sentenza definitiva, liberatoria, che,
se pur dolorosa, dà il coraggio a David di cambiare la sua
vita, di conoscere le persone più svariate e di migliorare;
nell'epilogo di questa personale e dolorosa vicenda David non
serberà rancore verso quei genitori che con la loro incomunicabilità
non sono riusciti a trasmettergli la cosa più semplice e naturale:
l'amore.
Senza
dubbio uno dei migliori fumetti del nuovo millennio.
![]() |
Il tratto essenziale ed espressionista di David Small, fatto di luci e ombre. |
Curiosità
Nominato agli Eisner Award nel 2010 nella sezione “Best Reality-Based Work”, Stitches è stato ai primi posti nelle classifiche di vendite secondo il New York Times. Apprezzamenti all'opera di Small sono stati fatti dai grandi maestri del fumetto mondiale come Jules Feiffer: “...A guardarlo sembra un film, al leggerlo una poesia...”, Robert Crumb: “...Innocente come un agnello sacrificale... un'autobiografia intensa ed emozionante.” e Stan Lee che ha parlato addirittura di “...Nuovi vertici di creatività!”. In appendice, il libro è correlato con le vere foto della famiglia di David Small.
Il
sottotitolo italiano, ventinove punti,
si riferisce ai punti di sutura della ferita sul collo di David.
Edizione
Consigliata
Essendo un'opera recentissima, al momento esiste solo l'edizione fatta da Rizzoli-Lizard, confezionata con la solita, ottima professionalità.
Prefazione
di Luca Sofri.
Mi hai fatto venire voglia di comprarlo.
RispondiEliminaNe vale davvero la pena... io non amo particolarmente gli autobiografismi ma questo è davvero un piccolo capolavoro, in cui silenzi e parole si alternano con il giusto ritmo; per niente verboso e superbamente raccontato nonostante il disegno, per altro efficacissimo, possa risultare un po' acerbo...
EliminaApresto Luca.