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“Non
c'era niente, Fridman, era solo un'orribile costosissima trappola.
Era l'operazione Lepre, e noi le abbiamo corso dietro come stupidi
levrieri per mezza Europa. Proprio a questo è servita: a non farci
accorgere di cosa stava succedendo dietro casa.”
(Dialogo
tra Max Fridman e Ledoux)
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Un bellissimo autoritratto di Vittorio Giardino. |
E
naturalmente è perfetto Max
Fridman, il personaggio più noto di Giardino,
quello con cui l'autore bolognese raggiunge la piena maturità come
autore completo.
Rapsodia
Ungherese è il bellissimo titolo che accompagna la prima
avventura di Max Fridman,
agente dei servizi segreti francesi in pensione: in questa storia
qualcuno sta uccidendo i componenti di “Rapsodia”, un
nucleo dei servizi segreti francesi e Fridman
viene richiamato in servizio per recarsi a Budapest e cercare di
scoprire chi si nasconde dietro questi omicidi. Ma una volta giunto
nella capitale ungherese, il buon
Max
si trova immischiato in una serie di avvenimenti che
renderanno la vicenda piuttosto complessa, sia per lo stesso Fridman
sia agli occhi del lettore che seguirà senza fiato la storia: tentati omicidi e omicidi
veri e propri, sparatorie ed esplosioni si accavallano e si alternano
ad inseguimenti e personaggi subdoli che danno non poco filo da
torcere al protagonista il quale cercherà di risolvere l'intricata matassa di cui è,
suo malgrado, parte integrante.
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L'eleganza e la cura nel dettaglio sono alcuni degli 'ingredienti' vincenti di Vittorio Giardino. |
Personaggio
affascinante e misterioso (di lui sappiamo poco: ha una figlia, vive
a Ginevra ed è ricattabile dai suoi superiori per via del suo oscuro
passato), Max Fridman
è il perfetto alter ego con cui Vittorio Giardino
racconta la sua passione per la storia, per il cinema, per i generi
come il giallo, il controspionaggio e le atmosfere di guerra (in
Rapsodia Ungherese siamo alle soglie della seconda
guerra mondiale). Non è il solito agente segreto alla James Bond;
non ha particolari armi fantascientifiche cui ricorrere nelle
situazioni di estremo pericolo. Siamo agli albori della seconda
guerra mondiale e le uniche armi di cui un uomo come Fridman
può disporre sono la sua intelligenza, la sua cultura e la sua
conoscenza politica. L'intuito e l'intraprendenza sono ciò di cui si
serve per tirarsi fuori dai pasticci, per aiutare la bella compagna
di viaggio Etel, ma anche per resistere alle provocazioni della
bella e sensuale Olympia. Giardino delinea un Friedman
con tutte le qualità dell'eroe che alla fine riesce sempre a
cavarsela, ma che mostra anche la sua vulnerabilità:
vediamo il nostro protagonista accettare la missione per proteggere
la figlia e tremare dalla paura dopo lo scoppio di un ordigno; tutti
sintomi caratteriali dell'antieroe, tipologia di personaggio molto in
voga negli anni '80.
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Vittorio Giardino: eleganza stilistica e grande ricchezza nel dettaglio. |
Giardino,
però, non si distingue solo per quanto detto finora; uno dei tratti
certamente peculiari di questo artista è il magistrale uso della
ligne claire, estremamente ricca ed espressiva, che ci
catapulta letteralmente nelle atmosfere orientali delle sue storie,
grazie alla perfezione del dettaglio in ogni singola vignetta;
l'eccellente uso del colore richiama anch'esso le tonalità dei paesaggi
e della cultura orientale; un oriente che rappresenta per Giardino
una sorta di amore/passione personale che l'autore bolognese non
mancherà di ribadire in altre sue opere.
Rapsodia
Ungherese è il primo vero capolavoro di questo impavido
maestro del fumetto italiano, ultimo “sopravvissuto” di una
generazione di autori irripetibili: da Pratt
a Pazienza, da Magnus a Micheluzzi, Giardino
mantiene alta la bandiera del comics italiano nonostante la sua arte
sia più amata in Francia; ennesima prova dell'avanzamento culturale
dei nostri cugini d'oltralpe.
Vittorio
Giardino, classe 1946, che a trentuno anni suonati abbandonò
una professione sicura per dedicarsi a una più misteriosa: il
fumetto. E dal quel lontano 1979, anno in cui fu pubblicata la prima
storia di Sam Pezzo,
questo ex ingegnere ha fatto della sua passione la sua professione,
dando al mondo dei comics un contributo per certi versi
ineguagliabile.
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Rapsodia Ungherese: un bell'esempio della ricerca compositiva e scenografica. |
Curiosità
Rapsodia
Ungherese fu pubblicata inizialmente sui primi quattro numeri
della splendida rivista Orient Express, prima avventura di Max
Fridman a cui faranno seguito La Porta d'oriente di tre
anni successiva e il ciclo di tre storie No Pasaran pubblicato
tra il 2000 e il 2008.
Edizione
Consigliata
Sempre
molto attenta alla qualità delle sue edizioni, anche questa volta la
Lizard propone Rapsodia Ungherese in un volume
cartonato di grande formato e con una bella prefazione di Vittorio
Giardino, corredata con alcune illustrazioni in bianco e nero
dell'autore.
Altre
edizioni
Sono
diverse le edizioni in volume che raccolgono Rapsodia Ungherese
e tutte comunque valide; a partire da quella, storica, delle Edizioni
l'Isola Trovata: volume cartonato a colori pubblicato nel 1982.
Da segnalare anche quella degli Editori del Grifo (collana La
Nuova Mongolfiera n. 32). Molto validi anche i due volumi
allegati ai periodici L'Espresso e Panorama (usciti
rispettivamente nel 2006 e nel 2009) e che oltre a Rapsodia
Ungherese ripropongono anche la seconda avventura di Max
Fridman.
Discreta
l'edizione realizzata in allegato a La Repubblica (I
Classici del fumetto n. 20).
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Alcune edizioni di Rapsodia Ungherese: L'isola Trovata, L'Espresso e Mondadori. |
Il Classico dei Classici, un capolavoro che per quanto superato da altri lavori di Giardino nell'aspetto grafico rimane sempre la sua opera-cardine.
RispondiEliminaLa prima volta che lo lessi, nella versione brossurata della Nuova Frontiera, pensavo a quanto fosse pazzo questo autore che metteva le cartine geografiche fedelissime a quelle dell'epoca e riproduceva gli abiti e gli interni delle case con un rigore documentaristico incredibile...
In effetti nei fumetti di Giardino si respira un certo amore per la cultura...
EliminaFinalmente sono riuscito a leggere questo capovolaro... che dire letto il primo impossibile non andarsi a cercare gli altri :)
RispondiEliminahttps://recensioniamichevoli.wordpress.com/2015/07/09/rapsodia-ungherese-1982-di-vittorio-giardino/#more-1038 qui una mia piccola recensione come sempre :)
A presto!
Una grande opera sotto molti punti di vista: il racconto, la ricerca storica, il disegno,i personaggi. Un grande Vittorio Giardino.
EliminaLa tua recensione è, come sempre, ottima:)
A presto:)...