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Garzanti, 1972 (USA, Mandrake the Magician, 1934) |
“...Nessuno, ha
mai raggiunto la “magia” (è il caso di dirlo) di Mandrake...”
(Dall'introduzione
di Ida Omboni)
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Lee Falk e Phil Davis |
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Mandrake insieme al suo fido servitore Lothar. |
Quando Lee Falk,
sceneggiatore, e Phil Davis, affermato pittore,
s'incontrarono e decisero di dare vita a un personaggio dotato di
poteri sbalorditivi, certo non s'immaginavano di sfornare un simile
successo. Soprattutto viste le prime avventure, alquanto sperimentali
e un po' rozze, dotate di un disegno che certamente peccava in
piattezza; Mandrake appariva come un mago dotato di
poteri sovrannaturali, una sorta d'essere invincibile, ma ben presto
gli autori riuscirono a delinearne con bravura sia la forma che la
personalità, rendendolo un comune mortale, un maestro dell'ipnotismo
e dell'illusionismo dotato di acuta intelligenza e senso dell'ironia.
Ogni suo gesto sembra
incredibile davanti ai nostri occhi: nel bellissimo episodio “Il
paese dei Fachiri” il nostro tramuta in oro tutto quello che il
nobile Jehol Kahn tocca perché per lui l'unica cosa che conta
è la ricchezza; ma la sua euforia iniziale si trasforma ben presto
in strazio visto che non può più bere o mangiare nulla. Un lezione
perfetta per una delle morali più vecchie del mondo: il denaro non è
tutto. E davanti a tanta magia Mandrake dà quasi
sempre una risposta vaga: “Non succede niente! È solo frutto
della sua immaginazione!” dice il mago che non ricorre mai alla
forza bruta in quanto non amante della violenza; se c'è da menare
qualcuno, allora interviene il suo fedele servitore, Lothar,
un gigantesco nero di origine nubiana che possiede la forza di dieci
uomini messi insieme.
E' questa la coppia di
cui si “servono” Falk e
Davis per creare delle storie in cui davvero non vi è limite
alla fantasia. Basterebbe leggere il primo episodio che dà il via
alle tavole domenicali “Il regno degli assassini” dove i due
autori costruiscono un buon plot con un cattivo di nome Bull
Ganton che ha creato un'organizzazione che raggruppa i malfattori
di tutto il mondo; ma è anche l'episodio dove compare uno dei
personaggi femminili più belli disegnati da Phil Davis, ovvero
Reetha, che occasionalmente si trasforma in una pantera.
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Una bella striscia disegnata da Phil Davis tratta dalla prima avventura domenicale di Mandrake. |
In verità le storie
racchiuse in questo bel volume edito da Garzanti solo un
piccolo incipit per intraprendere un viaggio fatto di
tantissime avventure nei posti più strani e impensabili (Italia e
Spazio cosmico compresi), con personaggi talvolta indimenticabili e
storie piene di magia e sorpresa, che hanno incantato i lettori di
mezzo mondo e suscitato l'ammirazione di illustri personaggi; Sergio Bonelli mi disse che adorava rileggere le avventure di Mandrake
e registi del calibro di Federico Fellini e Alain Resnais
erano grandi ammiratori dei disegni di Phil Davis.
Per usare le parole di
Ida Omboni: “È dimostrato che dopo aver letto le
avventure di Mandrake, sia pure con occhio
critico e cinico, si rimane per un'oretta ben disposti e
sorridenti...”
Come non credere a una
simile affermazione? Sarebbe come dubitare del grande fascino che
l'epoca d'oro del fumetto americano tutt'oggi continua ad avere su di
noi.
Un'epoca piena di magia.
Proprio come quella dell'indimenticabile Mandrake.
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Un gesto di Mandrake e l'illusione diventa realtà. |
Curiosità
Lee Falk e
Phil Davis disegnarono le avventure di Madrake
fino alla morte di Davis, avvenuta per un infarto nel
1964. A quest'ultimo succedette l'artista Fred Fredericks (ma sembra che alcune storie prima dell'arrivo di Fredericks furono disegnate dalla moglie di Davis, Martha) che
disegnò su testi di Falk fino alla scomparsa di
quest'ultimo avvenuta nel 1999. Da quel momento Fredericks
curò anche le storie (non conosco l'eventuale apporto di altri
autori non accreditati) fino al settembre di quest'anno, mese in cui
ha annunciato il suo ritiro.
Recentissima è la
notizia data dal King Features Sindacate di voler continuare
la daily strip di Mandrake.
Per il volto del mago,
Davis si rifece a quello di Lee Falk. Lo
stesso Falk fu autore anche dei primissimi disegni di
Mandrake prima di passare il testimone a Phil
Davis.
Il nome Lothar venne
scelto da Falk in omaggio a un suo amico tedesco.
Sono vari gli omaggi
cinematografici dedicati al mago; val la pena ricordare quella fatta
da Stanley Kubrik nel suo “Dottor Stranamore, ovvero: come
imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba”, in cui un grande
Peter Sellers interpreta il personaggio di Lionel Mandrake.
Pare che anche Fellini
fosse interessato a realizzare un film sul mitico mago ma il progetto
non decollò mai.
Degna di nota la
divertentissima parodia di Jacovitti, Mandrago il mago
in cui Lothar diventa Pappotar.
Edizione consigliata
Diciamo che il volume
della Garzanti rappresenta tutt'ora la migliore raccolta delle
prime e inimitabili avventure del mago più famoso del mondo.
L'edizione consigliata è
buona: grande formato orizzontale, cartonata e con una bella
introduzione di Ida Omboni che ha curato anche la traduzione.
La qualità della stampa non è eccelsa e non valorizza a fondo il
segno di Phil Davis ma credo non si potesse chiedere di
meglio all'inizio degli anni '70.
Le storie contenute nel
volume sono: “Il regno degli assassini”, “Il paese dei
fachiri”, “Il popolo mignon” e “Il circo” che rappresentano
le prime storie realizzate dalla coppia Falk-Davis
sotto forma di tavole domenicali tra il 1935 e il 1936; “A
Hollywood” e “La casa stregata” uscirono come strisce
giornaliere nel 1938.
Altre edizioni
Le ultime due storie di
Mandrake presenti nel volume consigliato furono pubblicate in
un volume dalla casa editrice Comic
Art nella collana New Comics Now – Gold Vintage n.
118.
La storia il “Paese dei
Fachiri” fu racchiusa nel volume contenitore “I magnifici eroi
del fumetto” pubblicato da Sansoni Editore nel 1970.
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A sinistra: il volume edito da Sansoni, a destra quello della casa editrice Comic Art. |
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I testi apparsi su "Avventure di carta" sono tutti scritti da Ned (Nedeljko Bajalica) e possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare la fonte e gli autori!
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