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Cocco Bill e Tex Revolver in una vignetta tratta da Cocco story di Jac e Ned. 1993 |
Come
vi dicevo precedentemente d'estate Jacovitti abbandonava il caos
della capitale per godersi la tranquillità della sua casa a Forte
dei Marmi. Prima che scomparisse tra le onde della Toscana (il che
avveniva esattamente per due mesi: luglio e agosto), c'incontrammo
per discutere un progetto che tutt'oggi non ha ancora visto la luce:
COCCO STORY: l'infanzia e l'adolescenza di Cocco Bill.
L'idea
mi venne in mente leggendo un'avventura di Tex Revolver, degno
precursore di Cocco Bill, nell'omonima storia apparsa sul Vittorioso
nel 1955, in cui questo eroe da fuorilegge diventa tutore della
legge convocando a nozze addirittura una tutrice della legge:
Genoveffa la scereffa.
Gettai
un soggetto a grandi linee su come vedevo la storia: praticamente
Cocco Bill nasce sotto una pianta di camomilla e, cresciuto a suon di
biberon pieni appunto di camomilla, dimostra da subito la sua abilità
di pistolero nonché la sua propensione a essere un rubacuori, fin
quando non riceve in regalo, per il suo compleanno, il fido compagno
d'avventure Trottalemme con cui, raggiunta la maggiore età, lascia
la città natale per esplorare il selvaggio west.
Tutto
questo doveva essere condensato nelle prime otto tavole delle
quaranta previste. Dalla nona tavola in poi avremmo raccontato la sua
prima avventura, di come il nostro neo eroe adolescente riesce a
sventrare un traffico illegale d'alcool e d'armi diventando, con
l'aiuto dello sceriffo Tex Revolver, un difensore della legge.
Durante
il nostro incontro, molto divertente devo dire, Franco mi consegnò
un foglio su cui s'era appuntato i vari nomi dei personaggi, della
città in cui svolgere la storia, facendomi anche il bozzetto di come
doveva essere il piccolo Cocco Bill. Lui avrebbe supervisionato il
tutto, lasciando a me il compito di realizzare la storia. Ero davvero
al settimo cielo. Potevo disegnare una storia del mio eroe preferito.
E tutto da solo. Pazzesco, adrenalina nelle vene al 100%.
Di
solito scendevo a casa per le vacanze estive, ma questa volta scelsi
di restare e d'affrontare il caldo romano disegnando la mia storia
personale di Cocco Bill.
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"Little Cocco" in uno sketch di Jac per "Cocco Story" |
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Il disegno che realizzai per la rivista Comix. Sotto, la dedica personale di Jacovitti. |
Nel
frattempo, il settimanale Comix aveva organizzato un evento
estivo cui avrebbero preso parte i vari disegnatori che collaboravano
con il noto giornale. Tra questi, pur essendo uno degli autori di
punta di Comix, non era presente Jacovitti che non amava le
apparizioni in pubblico e che fu quindi invitato a realizzare un
disegno di Cocco Bill, omaggio ai partecipanti della serata.
Credo
sia ormai facile indovinare chi avrebbe realizzato il disegno. Franco
mi chiamò un pomeriggio chiedendomi di realizzarlo velocemente in
bianco e nero e d'inviarlo con un corriere a Comix, la redazione
lo avrebbe poi passato al disegnatore Ro Marcenaro che (stando a
quello che mi disse Jacovitti) l'avrebbe colorato.
Rispettai
le richieste del maestro e il disegno ornò la serata di Comix.
Ma
naturalmente le mie priorità, finché non tornava Jacovitti, erano
due: Cocco Story e le illustrazioni del libro Burle e fatti
alla fiorentina, di cui ho parlato nel capitolo precedente.
Finito quest'ultimo, il mio impegno sarebbe stato tutto verso la
storia di Cocco Bill.
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Jac e Ned a confronto. Il gesto di accensione del suo sigaro "apostolado" e tra le immagini che più lo contraddistinguevano. |
Realizzai
le prime 12 tavole in grande formato e incominciai a inchiostrarle
usando però un tratto grosso, in quanto ero ormai abituato a
inchiostrare disegni di grande formato, cercando d'imitare il suo
stile tardo anni settanta per cui il maestro aveva abbandonato
praticamente gli sfondi e aveva reso le inquadrature più statiche.
Col senno di poi mi resi conto che non fu la scelta giusta e quando
nel 1999 ripresi in mano il progetto, dimezzai il formato delle
tavole, dimezzai il tratto e soprattutto incominciai a ispirarmi al
suo stile degli anni '60, in assoluto il migliore per dinamismo,
storie e inquadrature.
Il
ritorno del maestro mi costrinse a mettere da parte Cocco Story,
affinché entrambi potessimo dedicarci a quello che credo sia stato
(insieme alle storie di Cocco Bill per il Giornalino)
il lavoro meno riuscito realizzato insieme e, del resto, anche quello
che suscitava in noi il minore entusiasmo: il Kamasutra spaziale
per l'editore Stampa Alternativa.
Ma
la passione per la Cocco Story mi ha sempre accompagnato nel
corso degli anni senza mai abbandonarmi. Così come non mi hanno mai
abbandonato i ricordi di tutte le notti di quell'estate romana in cui
passavo le notti chino su quelle enormi tavole.
Quella mitica estate
del '93.
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I testi apparsi su "Avventure di carta" sono tutti scritti da Ned (Nedeljko Bajalica) e possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare la fonte e gli autori!
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