![]() | |
|
(Martin
Jaques Mystère)
![]() |
Un disegno di G. Alessandrini che ritrae Martin Mystère con gli altri protagonisti/antagonisti delle sue avventure. A destra, anche Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. |
![]() |
Sergej Orloff uno dei nemici più famosi di Martin Mystère. |
Attraverso
un viaggio che porta il detective dell'impossibile dagli Usa
all'Austria, dalla Svizzera all'Italia fino all'Inghilterra, Castelli
costruisce un plot perfetto, pieno di enigmi, misteri, storie
e leggende sul cavaliere più famoso di tutti i tempi. L'autore
milanese sembra un regista, quasi si diverte a spiazzare il lettore
con i suoi colpi di scena, con i suoi personaggi ambigui (come lo
scrittore Von Eriksen), gli acerrimi nemici (lo scienziato
pazzo Sergej Orloff), gli studiosi patiti per le leggende
(Heinz Schmesser) e le bellissime donne che seducono Martin
(la bellissima Hilda Schmesser); tutto in questa storia è ben
congegnato, persino il fantascientifico e incredibile finale che non
svela del tutto il mistero di re Artù, lasciando nel lettore quel
ragionevole dubbio che, in egual misura, ne amplifica sia la storia
che la leggenda.
Bella
anche la prova di Giancarlo Alessandrini: stile veloce
e dinamico che perfettamente si sposa con le avventure del biondo
detective newyorkese; siamo ancora lontani da quello stile depurato
dalle grezze pennellate iniziali e che confermerà l'artista
marchigiano come uno dei disegnatori di punta non solo di Martin
Mystère ma anche del nuovo fumetto popolare italiano, ma
come dicevo all'inizio, la magia degli esordi non si scorda mai.
Ma
Martin Mystère è soprattutto la palese testimonianza
del genio di Alfredo Castelli; un uomo capace di
anticipare il futuro, di vedere oltre, (basterebbe ricordare che la
serie televisiva X-Files è di dieci anni successivo a Martin
Mystère) e soprattutto di scrivere storie memorabili, storie
che a rileggerle fanno rimpiangere quel meraviglioso periodo in cui
il fumetto era pieno di vita, pieno di idee, pieno di innovazioni,
zeppo di splendidi personaggi e autori meravigliosi. Come Alfredo
Castelli.
Lui
è come il suo personaggio, un uomo che riesce nell'impossibile:
scrivere e meravigliarci ancora oggi come trent'anni fa.
![]() |
Il finale della storia tre le monumentali pietre di Stonehenge. |
Curiosità
La
spada di Re Artù fu pubblicata in due albi distinti: il
primo, omonimo, e il secondo dal titolo Il
mistero di Stonehenge.
Le
città italiane visitate da Martin
nella storia sono Modena e Otranto. La spada che Martin
deve trovare e distruggere è la Lancia Sacra (Heilige
Lance) oggi custodita nel museo Hofburg a Vienna.
Omaggi
di Alfredo
Castelli
allo
scrittore tedesco Erich
Von Daeniken
(sostenitore della teoria extreterrestre) a cui si ispira il
personaggio di Von
Eriksen,
e anche al personaggio di Zagor
(citazione della foresta di Darkwood).
Castelli
e Alessandrini hanno nuovamente ripreso il personaggio
di Re Artù in una storia breve per la casa editrice Comic
Art (Collana Best Comics n. 33).
Edizione
Consigliata
Bellissima
iniziativa (purtroppo interrotta dopo pochi volumi) da parte della
Hazard di ristampare le avventure di Martin Mystère in
un'elegante versione cartonata: ottima qualità di stampa.
Dell'edizione
consigliata esiste anche la versione brossurata.
Altre
edizioni
La
storia consigliata compare nell'edizione Oscar
Mondadori - I Mondi Perduti di Martin Mystère
del 1992.
Da estimatore e inguaribile collezionista di MM non posso che complimentarmi per la scelta dell'edizione Hazard veramente ben fatte e curate. L'interruzione della seria al numero 9 è veramente un peccato.
RispondiEliminaIo ancora attendo la storia del mondo parte seconda ma non credo vedrà mai la luce.
A presto!
Credo di no purtroppo... comunque almeno hanno pubblicato le prime storie che a mio giudizio erano splendide... quella de La spada di Re Artù è una tra le più belle...
EliminaA presto..
Di MM ne ho lette pochissime. La migliore secondo me fin' ora è "Un vampiro a New york". Fosse stata pubblicata una storia così su Dylan Dog oggi sarebbe un cult!
RispondiEliminaComunque anche questa è godibile e coinvolgente. Beh, da appassionato di re Artù e co. non poteva lasciarmi indifferente! ^^ Bello che vengano citate anche Pescara e Ortona nella storia! ^^
Ciao Francesco,
Eliminabeh diciamo che "Un vampiro a New York" è anche una delle mie favorite: la adoro. Tuttavia ho scelto "La spada di re Artù" per diversi motivi: la storia molto coinvolgente, i disegni prima maniera di Alessandrini, l'eccellente "regia" di Castelli e il fascino che la leggenda di Artù emana sempre...
Ma comunque "Un vampiro..." merita parecchio e su questo non si discute.
Grazie per avermi scritto e a presto.
Ned