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Olympia Press Italia, 1979 (Italia, Justine, 1979) |
“Servire...
Signore... Non chiedo che questo...”
“I
servizi di una bambina pari vostra sono poco utili! Non avete ne
l'età ne il fisico... Ma potete, mostrando un rigore meno ridicolo,
ottenere una sorte migliore assecondando i desideri dei libertini...
Comprendete?”
“Dunque
non esiste più un po' di benevolenza tra gli uomini?”
“Per
quanto ne so assai poca... I piaceri della bontà non sono altro che
le voluttà dell'orgoglio!”
(Dialogo
tra Justine e Dubourg)
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Guido Crepax al lavoro. |
L'erotismo,
come lo concepisce Guido Crepax, forse non lo
concepisce nessuno. Perché nessuno è riuscito ad arrivare ai suoi
livelli. E quando parliamo di Crepax possiamo
tranquillamente farlo su larga scala e non solo a livello nazionale,
perché di fatto l'autore milanese è stato un vero e proprio
innovatore del fumetto erotico e del fumetto in genere. Fin dai suoi
esordi nella grafica pubblicitaria e come copertinista di riviste,
egli si avvalse di uno stile assolutamente nuovo. Poi arrivò la
rivista Linus e su questa fece il suo debutto il suo
personaggio più famoso, Valentina; fu così che Crepax
raggiunse una popolarità internazionale, soprattutto grazie alle
continue evoluzioni grafiche
che l'autore era solito apportare negli anni. Dal punto di vista
visivo e narrativo, era un artista completamente libero e il suo
stile era estremamente ricercato così come la composizione delle sue
tavole; per lui ogni dettaglio, anche quello ritenuto insignificante
in qualsiasi altro fumetto,
era estremamente importante, e difatti è proprio grazie ai dettagli
che Crepax trasmetteva al lettore lo stato emotivo dei
suoi personaggi.
E
i personaggi di Crepax non si dimenticano, anche quelli
meno noti come Bianca e Anita.
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Un bel primo piano di Justine. |
Ma
Guido Crepax era anche un uomo molto colto. Una
cultura, la sua, che era possibile percepire nelle storie di
Valentina, nelle citazioni intellettuali di cui i suoi fumetti
sono disseminate. E questo suo gusto per la cultura non poteva non
renderlo particolarmente sensibile alle maggiori opere letterarie che
ben si sarebbero adattate al suo stile; ecco quindi che dalla sua
matita nascono gli adattamenti di opere come I viaggi di Gulliver
di Jonathan Swift, Dracula di Bram Stoker e
altri prodotti della letteratura gotica di Edgar Allan Poe, da
cui Crepax era molto affascinato.
Non
solo, da maestro indiscusso del
fumetto erotico, Crepax non poteva non
cimentarsi con le opere più trasgressive e scabrose della
letteratura erotica. Da Venere in visone di Leopold
Sacher-Masoch a Emanuelle
di Emanuelle Arsan,
dalla saga dell'Histoire d'O
di Pauline Réage alle
opere del Marchese de Sade.
Ed proprio da quest'ultimo che Crepax
trae la sua opera più bella e complessa.
Adattando
il romanzo di Sade,
Justine, l'autore realizza quello che per molti è il
suo capolavoro artistico; un fumetto imponente e complesso, raffinato
e ricercato in ogni tavola e in ogni vignetta.
Nelle
tavole di Justine il gusto estetico di Crepax,
l'amore per i dettagli e per il corpo femminile raggiungono il loro
massimo livello. E la trasposizione del mondo di Sade
non poteva trovare nell'arte di Guido
Grepax
un miglior alleato. Perché è proprio la sua grande attenzione per
ogni singolo dettaglio a fare di ogni tavola di Justine
un grande lavoro compositivo. Differentemente dai suoi altri lavori,
in Justine
Crepax
dà
grande importanza agli ambienti e li fotografa con delle inquadrature
per lui abbastanza inusuali; le tavole a tutta pagina (in cui la
protagonista viene ripresa dall'alto, mentre cammina verso il
convento, o quando è sofferente per le sevizie in mezzo alla
boscaglia) sono di una bellezza visiva da togliere il fiato, così
come assolutamente strabilianti sono le tavole in cui Crepax
“denuda” la tavola della classica gabbia, per lasciar libera la
sua capacità compositiva.
Ma non è solo l'originale capacità
grafica a fare di Justine
un capolavoro del fumetto erotico; c'è anche la capacità del Crepax
narratore, capace di far immedesimare il lettore in quello spirito
morboso e sadico, catturando perfettamente la filosofia di Sade.
I dialoghi non sono mai pesanti e il fumetto, per la maggior parte
dell'opera, mostra le brutalità subite da Justine:
ogni sequenza riporta dettagli scabrosi che
Crepax
mostra senza cadere mai nella banalità e questo perché l'artista ha
sempre sfoderato, per ogni sua opera, un talento visivo eccezionale,
che ha sempre mantenuto ad un livello altissimo per gran parte della
sua carriera, cedendo solo verso la fine. Ma non conta; quello che
conta veramente è il lavoro di un autore che ha dato un contributo
fondamentale al fumetto erotico (e non), sempre un passo avanti
rispetto ai suoi colleghi e sempre pronto a stupire con le sue
innovazioni grafiche.
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Una delle splendide tavole di Crepax. |
E
Justine è il vertice artistico di un autore unico e
imprescindibile.
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Lo stile grafico di Crepax rappresenta una personalissima distorsione della realtà. |
Curiosità
Il
fumetto è tratto dal libro Justine
o le disavventure della virtù
seconda versione del libro originario, intitolato Justine
le sventure della
virtù,
scritto dal conte Donatien-Alphonse-François
de Sade
(più noto come Marchese
de Sade).
La terza versione del romanzo, La
nuova Justine, ovvero le sciagure della virtù,
fu quella definitiva.
Edizione
consigliata
Splendida
l'edizione della Olympia Press che presenta l'opera di Crepax
in grande formato, con cover in tela cartonata e stampa su carta di
ottima qualità e grammatura pesante. Precedono il fumetto lo
splendido saggio dello scrittore Guido Piovene, Il demone
della coerenza, dedicato al romanzo di Sade e la
presentazione di Virginia Finzi Ghisi.
Altre
edizioni
Sicuramente
quella della ES pubblicata nel 2000 nella collana Ars
Amandi. Recentissima invece quella della Mondadori nella
collana Guido Crepax - erotica vol.4: Justine - la lezione di de
Sade. Anche la Blue
Press realizzò delle edizioni
economiche di Justine:
la prima nel 1993 in un unico volume, Justine – Opera
integrale e la seconda, presumo
più recente, divisa in due volumi.
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Le varie edizioni di Justine. Da sinistra: quella della ES, la più economica realizzata dalla Blue Press e quella recente pubblicata dalla Mondadori. |
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