A distanza di quasi un
anno dal post che ho dedicato a Luca Vannini, continuo
a domandarmi sempre la stessa cosa: che fine ha fatto questo artista
così misterioso e prodigioso?
Me lo continuo a
domandare perché è davvero incredibile avere un simile talento in
Italia e non poterne ammirare l'arte.
Grazie al post a lui
dedicato, nel quale includo tra i 300 libri per realizzare unabiblioteca essenziale del fumetto la sua unica opera come autore
completo, Tu che m'hai preso il cuor, mi è arrivato
qualche messaggio di persone che l'hanno conosciuto.
Al di là di quello che
si vocifera in giro (che abbia fatto incavolare Sergio Bonelli
per dei disegni in pose sexy di Julia e per questo
allontanato), chi ama il fumetto fatto bene non può che sperare in
una rivincita di Luca Vannini.
Maria commenta il
mio post dicendo: “Io
so che fine ha fatto Luca Vannini, autentico geniale autore di alcune
tra le tavole più belle del fumetto italiano e di questa splendida
opera unica. Luca ha lasciato perché stanco di un mondo che umilia
la creatività e costringe gli artisti a fare gli operai (con tutto
il rispetto per gli operai ma l'arte è altro).
In
effetti la tesi più diffusa, secondo la quale Vannini
abbia lasciato il fumetto perché stanco di vedere la sua creatività
a freno, regge abbastanza; considerando la sua opera prima come
autore completo e quella serie di splendide illustrazioni con cui
Vannini omaggia personaggi come Tex e Ken Parker, la
cosa che risalta maggiormente è proprio la creatività. Vannini
sembra un cane sciolto del fumetto: privo di museruola e guinzaglio è
capace di cose, come dire, dell'altro mondo; ma non appena gli viene
messo il collare la sua creatività viene meno.
Creatività
che viene mostrata da Luca Vannini fin dal liceo, come
ricorda un suo ex compagno di classe Luigi: “Ho fatto il
liceo artistico con Vannini, stessa classe (nel senso di studenti)...
Un genio assoluto, all'epoca ritrattista eccezionale, due schizzi e
via... e tutti a bocca aperta. Tra i nostri professori, c'era
Goffredo Godi definito l'ultimo paesaggista italiano recentemente
scomparso a cui portò una tigre fatta col fil di ferro... perfetta!”
Se
un ragazzino liceale era capace di stupire un artista come Goffredo Godi... allora il talento del giovane Vannini era
già fin troppo evidente.
Continuando
a seguire le tracce del geniale artista romano, abbiamo Giuseppe che
ci dice di aver lavorato con Vannini: “Forse sono stato
l'ultimo a lavorare per un fumetto con Vannini, intorno al 2004 mi
pare.
Lui disegnò una storia scritta da me per i Teatri di Reggio
Emilia.
I disegni erano di gran lunga migliori del testo.”
Il
talento di Luca Vannini è davvero unico comunque.
Nato
nel 1961, frequenta il liceo artistico e verso la metà degli anni
'80 inizia a lavorare nel mondo del fumetto presso lo studio del
grande Dino Leonetti, creatore della mitica Maghella (e
mio insegnante alla Scuola Internazionale di Comics, anno 1991).
Lavora anche per il settimanale Skorpio (Eura Editoriale) e
per la rivista Nero (Granata Press).
Nel
1994 esce il primo numero di Billi Band creato da
Giuseppe De Nardo di cui Vannini realizza, se
ben ricordo, il primo numero e le cover iniziali. Da qui già
s'intravede la sintesi e il tratto dinamico che caratterizzeranno il
suo lavoro futuro.
Nel
1998 disegna le prime 56 tavole dell'ultima storia di Ken Parker,
Faccia di Rame, e si dedica alla creazione grafica del
personaggio di Julia
ideato da Giancarlo Berardi.
Di
Julia, Vannini
realizzerà il primo numero, Gli occhi dell'abisso e il
numero 18, Tornando a casa, in tandem con Laura Zuccheri.
Dopo
di che finisce la collaborazione di Luca Vannini con la
Sergio Bonelli Editore e le ragioni sembrano essere
molteplici. Secondo alcune voci, di cui ho già detto, la causa della
rottura con Bonelli sono state le immagini osé di Julia;
altre voci antepongono il suo difficile rapporto con Giancarlo
Berardi.
Fatto
sta che Vannini non disegna più per la Sergio
Bonelli Editore. Nel 2001 la casa editrice Montego
pubblica una sua storia dal titolo Tu che m'hai preso il cuor,
piccolo gioiello in cui il talento di Luca Vannini lascia
letteralmente a bocca aperta. La sua sintesi e il suo segno veloce e
dinamico ne fanno uno degli artisti più talentuosi al mondo; insomma
miscelate la sintesi di Alex Toth, la narrazione di Ivo Milazzo e il bianco e nero di Jorge Zaffino ed ecco
Luca Vannini, molto stimato anche dai suoi stessi
colleghi come il bravissimo Roberto Zaghi (disegnatore di Julia) che dice: “So
che di disegnatori del suo livello c'è un grande bisogno, perché
sono pochissimi al mondo!”
E
Roberto ha ragione, perché di artisti come Vannini,
con una capacità innata di raccontare attraverso le immagini, oggi
nel panorama del fumetto italiano e internazionale ce ne davvero
bisogno.
Restiamo
in attesa di un suo grande ritorno, ma se così non dovesse essere
per pura scelta di vita o altro, Luca Vannini ha già
dimostrato ampiamente il suo illimitato talento.
Non
vi resta che osservare... e ammirare.
Autoritratto di Luca Vannini |
Billi Band (1994)
Julia (1998-2000)
Tu che m'hai preso il cuor (2001)
Ken Parker
Tex Willer
Sketch
Erotic Art
da internet non riesco a risalire a una carriera artistica parallela di Vannini, ma ovviamente non vuol dire: di tantissimi artisti al top non si trova nulla in rete. Quindi spero comunque che ci sia un fumettista in meno ma un artista in più. Nel cambio, soprattutto in questo periodo, probabilmente Vannini ci ha guadagnato.
RispondiEliminae che dispiace aprire un albo e non vedere i suoi disegni... se lavorasse ancora per la Bonelli presumo che in questo momento sarebbe l'artista più bravo, non per altro per essere uno dei pochi fumettari che riesce a raccontare con un dinamismo e una forza espressiva abbastanza rare al giorno d'oggi.
EliminaLuca se la passa abbastanza bene e presto lo vedremo su un Tex color ;)
RispondiEliminaSi ho sentito la notizia... meno male... ci voleva il ritorno di un artista come lui... Aspetto di vedere il lavoro finito...
EliminaGrazie, chiunque tu sia:)