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Magic press, 2000 (USA, Kurt Busiek's Astro City - Family Album 1998) |
"E
come se fosse una festa o roba del genere... Alcuni di loro hanno
persino portato delle sedie pieghevoli."
(Ben
Pullman sugli abitanti di Astro City che osservano i supereroi in
azione)
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Brent Anderson e Kurt Busiek |
Con
i supereroi ho sempre avuto un rapporto di amore e odio.
Ho
letto Frank
Miller
e l'ho trovato incredibile, rimanevo stupito davanti alle tavole di
John
Buscema,
John
Romita,
Neil
Adams,
e quando ho approfondito la lettura di sua maestà, il “re”
Kirby,
ho capito perché questi artisti sono diventati dei grandi.
In
“300”
compaiono non poche opere dedicate agli eroi in calzamaglia e
mantello, eppure non riesco ancora a definire il mio rapporto con i
supereroi.
Quando
mi capitò di leggere Marvels
di Kurt
Busiek,
la cosa che mi colpì non erano gli sfavillanti disegni di Alex
Ross,
ma il fatto che non mi sembrava di leggere un fumetto supereroistico.
E questo perché per la prima volta i super eroi venivano visti con
gli occhi dell'uomo comune.
Nel
1995 il geniale scrittore americano dà vita ad Astro
City
e non solo crea un fumetto di altissimo livello ma dimostra le
potenzialità che il fumetto può avere. Perché Busiek
non
cambia solo il punto d'osservazione (come aveva già fatto con la sua
opera più famosa) ma crea un'universo di personaggi davvero unico
nel suo genere, rendendoli protagonisti di storie bellissime,
originali, che ci permettono di cogliere sempre nuovi dettagli di
questa metropoli immaginaria.
Tutto
questo è evidente in Benvenuti
ad Astro City,
volume che raccoglie alcune storie della seconda serie, sicuramente
tra le più belle.
Si
inizia, appunto, con Benvenuti
ad Astro City,
in cui vediamo una famiglia comune appena trasferitasi nella città
immaginaria, assistere alla missione dei super eroi contro il
malvagio Thunderhead.
Il tutto visto attraverso gli occhi degli abitanti di Astro
City,
gente comune che assiste talvolta con stupore, talvolta invece mentre
resta immersa nella solita routine, come accade nella geniale
sequenza in cui, proprio nel pieno di una battaglia, una madre
assiste impassibile allo scontro pensando unicamente al fatto che suo
figlio, chiuso nella sua stanza, deve fare i compiti perché se il
mondo non finisce in quell'istante il giorno dopo si va comunque a
scuola.
Vita
quotidiana
ci fa vedere una famiglia di supereroi (chiaramente ispirata ai
Fantastici
Quattro)
con tutte le debolezze e le incertezze della classica famiglia
americana.
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Supereroi
alla carica per difendere la loro città: Astro
City.
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Busiek
“dipinge” un personaggio singolare come
Rex
(praticamente un incrocio tra Ben
Grim - “La Cosa”
e un tirannosauro), capace di sposare una bellissima donna ed avere
un'altrettanta bellissima figlia, Astra,
dotata di straordinari poteri ma incapace di rispondere alle domande
più comuni rivoltegli dagli esseri umani.
Ed
è proprio Astra
la protagonista della storia più bella, Avventure
in altri mondi,
in cui la piccola eroina scompare e mette in allarme la famiglia che
attraversano vari universi supereroistici dalla cui gente temono
possa essere stata rapita.
Ma
Astra
è semplicemente scomparsa di sua spontanea volontà, attratta dalla
normale vita quotidiana dei suoi coetanei, lei che non sa niente di
una TV ma sa come funziona.
L'ultima
storia, Luci
della ribalta,
ha un sapore del tutto chapliniano. La storia di Leo,
costretto a muoversi in un corpo “cartoonistico” in un mondo che
più reale non si può, lascia l'amaro in bocca. Come ebbe a scrivere
il comico Daniele
Formica
a proposito della storia: “Confesso
di aver sentito un brivido lungo la schiena, dopo averla letta...”.
Brivido che ognuno di noi può sentire.
Perché
con Astro
City
siamo di fronte a una cosa nuova. Un fumetto di super eroi che non
parla di super eroi, ma li rende protagonisti di un mondo in cui la
loro convivenza con i comuni mortali è del tutto normale.
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Il personaggio chapliniano Leo. |
Lo
stesso Busiek
sosteneva
d'essere più incuriosito della vita del tizio che punta il dito in
alto indicando Superman,
che dell'eroe stesso. E il tizio che punta il dito altro non può
essere che il lettore, che nella pagine di Astro
City,
la città dei super eroi, legge le vicende quotidiane in cui
rispecchiarsi fedelmente.
Il
libro in questione si avvale dei disegni di Brent
Anderson,
che accompagnano fedelmente e senza
nessuna pretesa artistica le parole di Busiek.
Ma il punto di forza artistico di Astro
City
sta nella caratterizzazione dei personaggi (memorabili alcuni
supereroi: Il
Gentiluomo,
Air
Ace,
Kaspian,
Samaritan,
Silver
Agent)
e nelle cover dell'invadente Alex
Ross,
che per una volta riesce a creare una serie d'illustrazioni che ben
si sposano con la saga e che in parte possiamo apprezzare alla fine
di questo volume.
Astro
City continuerà
con altri volumi sempre di grande livello come Album
di famiglia,
Eroi
Locali
e la saga L'età
Oscura,
sempre con alterne scadenze temporali ma Benvenuti
ad Astro City
rimane sempre il mio preferito.
Quando
lessi Batman:
il ritorno del cavaliere oscuro
e
Watchman,
fui davvero convinto che non si potesse inventare più niente
d'originale.
Con
Astro
City,
Kurt
Busiek
mi ha smentito. E probabilmente ha smentito l'intero mondo dei
comics.
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Astra accanto
a una sua coetanea comune mortale: il desiderio d'essere una
ragazzina normale.
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Edizione consigliata
Il volume proposto si trova sia in edizione brossurata che cartonata, consigliata per la bellissima cover a doppia pagina di Alex Ross, autore anche degli studi a matita presenti all'interno del volume.
Da non perdere anche...
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