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Milano Libri, 1971
(USA, On Stage, 1957) |
"Ho
intenzione di fare di lei uno dei personaggi più noti del paese."
(Mr.
Cardel, editore della rivista View rivolto a Mary)
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Leonard Starr |
Mary
Perkins – On Stage
è il mio fumetto rosa preferito. Lo preferisco a The
heart of Juliet Jones
( Giulietta del mio Cuore) di Stan
Drake,
Robin
Malone
di Bob
Lubbers,
Jane
di Norman
Pett
e Tiffany
Jones
di Jenny
Butterwort
e
Pat Tourret.
Le ragioni sono tante ma una domina su tutte: amo i disegni di
Leonard
Starr,
artista americano nato a New York nel 1925 e formatosi artisticamente
realizzando comic book come Sub
Mariner
e Don
Winslow.
Quando
lessi Mary
Perkins
per la prima volta, non riuscivo a staccare gli occhi dai disegni:
tratto elegante, taglio cinematografico nelle inquadrature,
visivamente curato negli ambienti e nel riproporre la moda del
periodo, Starr
creava
una serie di personaggi la cui vita ruotava intorno ai riflettori di
Brodway, facendoci pervenire un veritiero spaccato del mondo dello
spettacolo.
Ma
naturalmente la vera stella del fumetto è lei, la bellissima Mary.
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Mary Perkins e il segno di Leonard Starr hanno hanno una cosa in comune: l'eleganza. |
In
questo volume, intitolato Flash
Story
assistiamo all'episodio che cambierà la vita della brunetta acqua e
sapone.
Arrivata
a New York col sogno di fare l'attrice e dopo essere stata vittima di
un impresario senza scrupoli, di un regista letteralmente impazzito e
senza un soldo in tasca, vediamo Mary
guadagnarsi da vivere come sigaraia in un night-club, dove viene
notata dal direttore della rivista “View”, che vuole prendere una
perfetta sconosciuta per farne una star e dimostrare la potenza
mediatica della sua rivista. Inizia così l'avventura della brunetta
più bella del fumetto rosa, che dall'oggi al domani si ritrova
catapultata in un mondo fatto di riflettori e palcoscenici, in cui si
muove con gustoso imbarazzo.
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Mary
e Peter: tenere incomprensioni.
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Leonard
Starr
è davvero bravo (e non finirò mai di ripeterlo) nel costruire le
storie: grazie a una serie di personaggi ben delineati, come la
cantante Flora
Deeds,
l'editore Andrew
Cardell
e soprattutto il fotografo Peter
Fletcher,
l'artista americano realizza una serie di strisce giornaliere e
tavole domenicali davvero superlative, che catturano l'attenzione del
lettore per l'attenta ricostruzione del periodo oltre che per le
storie che, forse per la prima volta, analizzano il dietro le quinte
dello spettacolo dove Mary
si muove tra affermati professionisti, cinici tele reporter e vecchie
glorie cadute in disgrazia. La storia di JoJo
Cole
ne è un esempio perfetto: comico alla ribalta nei ruggenti anni '30,
JoJo
è stato accantonato da quel mondo dello spettacolo all'avanguardia e
quando viene ripescato per recitare accanto a Mary,
sarà proprio da quest'ultima che riceverà lo stimolo e la forza di
tirare fuori la grinta dei vecchi tempi.
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Una serie di vignette rimontate per edizione della Milano libri. |
Ma
Mary
Perkins – Flash Story
oltre a fotografare i retroscena di Mary
attrice, si focalizza sulle sue vicende sentimentali con il fotografo
Peter
Fletcher,
lo stesso che l'ha resa famosa grazie alle sue foto. E sono le
situazioni romantiche tra i due a costituire una delle carte vincenti
della serie di Starr, che sfodera tutto il suo talento artistico nel
regalarci vignette fatte di baci, abbracci al tramonto ma anche delle
classiche litigate di coppia, mai banali, mai ripetitive e mai
noiose. E l'autore segue le vicende di Mary
“in progress” e cioè tenendo conto dello scorrere del tempo:
infatti Mary
diventerà una vera star, cambierà pettinatura, sposerà Peter
e naturalmente invecchierà così come i suoi lettori che la
seguiranno fino al 1979 anno della chiusura della serie.
Con
Mary
Perkins – One Stage,
Leonard
Starr
ha creato un fumetto mantenuto sempre su ottimi livelli artistici e
narrativi. E nonostante il suo tratto sia maturato nel corso degli
anni io continuo sempre a prediligere le prime avventure di Mary,
dove un disegno realista ed elegante si sposava con delle storie rosa
e drammatiche in cui veniva raccontato il tanto famigerato sogno
americano e Starr
dipingeva New York come una succursale del paradiso. Ma è inutile
ribadire che il bello dei comics è soprattutto questo.
Un fumetto da custodire
gelosamente nella propria biblioteca e da rileggere, soprattutto in
un'era come la nostra in cui i cuori che battono per lo shojo manga
(il fumetto sentimentale giapponese) potrebbero riscoprire in questa
lettura un'affinità romantica.
Per uomini e per donne.
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On Stage: tavola domenicale del 1959. |
Curiosità
Per motivi incomprensibili, Mary
Perkins
debuttò in Italia sulle pagine del Giorno
con il nome di Mary
Atkins
Altre
edizioni
Quella consigliata è una delle due uscite in Italia: formato
piccolo, vignette rimontate e qualità di stampa non proprio eccelsa.
Ma è l'unico libro che racchiude le prime avventure di Mary.
L'editoriale
Dardo, nel gennaio del 1975
ha pubblicato una raccolta delle avventure di Mary
già stella di Brodway e Hollywood dal titolo Mary
Perkins – On Stage
nella serie “I
Dardo Pocket n. 11”.
Oltre 300: dello stesso autore non perdere...
Interessante il paragone tra "Mary Perkins" e lo Shojo Manga ; avedo molto amato i disegni di Starr non posso che propendere x lui ; x quanto banali e forse superficiali , tra queste storie e i manga sentimentali c'è la stesa differenza che c'è tra una commedian della Hollywood degli anni '50 e una delle "Ficscion" di adesso : stessi i temi , ma quanta differenza nello svolgimento !
RispondiEliminaLe storie di Starr si rileggono sempre con piacere... sono ben scritte e splendidamente disegnate; adoro questo artista!!
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