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Magic Press, 2005 (Gran Bretagna-USA, V for Vendetta, 1982) |
“Tutti
questi disordini e tumulti, V... è questa l'anarchia? È questa la
terra del fa – come – ti - pare?”
“No.
Questa è la terra del prendi – ciò – che – vuoi. Anarchia
vuol dire “senza capi”; non “senza un'ordine”.
(Dialogo
tra Eve e V)
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La maschera di V |
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Alan Moore e david Lloyd |
Il
grande regista Billie
Wilder,
dopo aver visto il film di Sergej
M. Ejzenstejn
La
corazzata Potëmkin
affermò: “Uscito
dal cinema ero un rivoluzionario!”.
Credo
che la stessa cosa possa affermarla chiunque legga V
for Vendetta:
una volta letto questo fumetto cresce in noi un sentimento
rivoluzionario; abbiamo il desiderio di cambiare il mondo, di
renderlo migliore, di strappare tutte le ricchezze ai potenti e
distribuirle in egual misura a tutta la popolazione terrestre.
Il
futuro dell'Inghilterra immaginato da Alan
Moore
e David
Lloyd
è inquietante. Un regime fascista governa l'isola britannica; tutto
è sotto controllo: l'arte è stata abolita, qualsiasi tipo di
omosessualità e tutte le minoranze etniche sono state sterminate con
una brutalità tipica di un regime totalitario.
Se
la popolazione sembra ormai abituata a vivere nel terrore, un
misterioso personaggio con il volto coperto da una maschera che
riproduce le fattezze di Guy
Fawkes
si oppone a tutto questo e cerca vendetta per i soprusi subìti
durante la sua prigionia in un campo di concentramento, rinchiuso
come cavia per test medici. All'inizio della sua crociata, V
salva una ragazza, Evey,
che diventa l'unica persona con cui V
interloquisce
e che lui stesso sottopone a dure prove affinché la ragazza possa
comprendere le ragioni della sua vendetta.
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V non perdona. |
Vi
basti sapere questo della lunga e complessa trama di questo
capolavoro assoluto. Una storia che sembra fantascientifica ma che
nasconde una realtà allarmante; l'immagine di un paese sotto regime
totalitario è assolutamente sconcertante: poliziotti aguzzini, preti
pedofili, uomini potenti dall'oscuro e perverso passato costituiscono
la società combattuta da V,
una società che per molti versi assomiglia a quella in cui viviamo.
Alan
Moore
prende ispirazione da autori come Thomas
More
e il suo concetto di utopia e George
Orwell
e il suo 1984
e
accentua parecchio la parte anarchica del personaggio: non sappiamo
niente del suo passato (a parte il fatto di essere stato una cavia
per esperimenti immorali), non conosciamo il suo nome ma di sicuro
sappiamo che è un anarchico: “Abbiamo
avuto una sfilza di malversatori, imbroglioni, bugiardi e maniaci che
hanno preso una sfilza di decisioni catastrofiche. È un fatto
assodato. Ma chi li ha eletti? Sei stato tu! Tu che hai nominato
queste persone! Tu che hai dato loro il potere di prendere decisioni
per te! Per quanto ammetto che si possa fare un errore una volta,
fare gli stessi errori letali un secolo dopo l'altro mi sembra pura e
semplice premeditazione.” dice
V
rivolgendosi al popolo e cercando di risvegliare quel sentimento
ribelle capace di creare un nuovo modello di società priva di
gerarchie e totalitarismi.
E
lo spirito anarco-battagliero di V
lo si vede fin dall'inizio, quando il misterioso “uomo mascherato”
fa esplodere in aria i simboli del potere britannico come il Big Ben,
la statua della giustizia e Downing Street con lo stesso metodo usato
dagli anarco-individualisti nei secoli scorsi: “Nient'altro
che l'anarchia si aggira per il mondo. Dall'ordine involontario nasce
lo scontento, padre del disordine e progenitore della ghigliottina.”
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Il terribile regime di stampo fascista in cui è caduta L'Inghilterra descritta da Moore e Lloyd. |
Uno
spirito anarchico che si contrappone a qualsiasi forma di regime (al
tempo della realizzazione del fumetto l'Inghilterra era sotto il
governo conservatore di Margaret
Thatcher);
davvero forti, nel fumetto, le scene nei campi di concentramento per
minoranze discriminate dal punto di vista razziale e sessuale, forte
anche la resa della privatizzazione della libertà del cittadino,
monitorato e intercettato continuamente.
Un
fumetto rivoluzionario, che illustra gli orrori della società
capitalistica; Moore
con V
for Vendetta
crea la sua opera più cupa e, forse, il suo lavoro migliore, un
gradino più in alto dell'altro suo capolavoro, il santificato e
osannato Watchmen.
Merito anche degli strepitosi disegni di David
Lloyd
che sono da gustare prevalentemente in bianco e nero per poter
assaporare l'incredibile e sapiente uso delle ombre con cui l'artista
inglese costruisce un'Inghilterra in cui anche la luce del giorno è
immersa in quell'oscurità di cui tutto il paese è vittima.
Lloyd
sembra
quasi non disegnare le sue figure; raramente ne delinea i contorni
lasciando alla sua capacità di giocare con il bianco e nero il
compito di far arrivare le immagini al lettore.
V
for Vendetta
è senza dubbio uno dei fumetti più importanti di sempre, al pari di
opere come L'Eternauta
o La
ballata del mare salato;
senza dubbio una di quei capolavori che resterà sempre attuale anche
dopo cento, mille anni, conservando sempre quella carica
rivoluzionaria tipica solo delle grandi opere.
Opere
che fanno la storia e non solo dei comics: e che soprattutto la
storia ce la fanno conoscere da un altro punto di vista.
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Evey e V: un amore messo a dura prova. |
Curiosità:
la storia, realizzata da Moore
e Lloyd
tra il 1982 e il 1985, è ambientata in un'ipotetica Inghilterra
nell'anno 1997/98. In realtà nel 1985 la rivista che pubblicava a
puntate il fumetto chiuse i battenti e la storia rimase incompiuta
fino al 1987 anno in cui fu ripresa dai due autori per la DC
Comics
che la ripubblicò tutta in una collana di dieci numeri.
Guy
Fawkes
era un rivoluzionario inglese vissuto tra il 1500 e il 1600 che tentò
di assassinare i membri del parlamento inglese.
La
canzone Un
vile cabaret
che introduce la seconda parte dell'opera è scritta dallo stesso
Moore
con la collaborazione del bassista dei Bauhaus
David
J.
e fa parte di un EP inciso dallo stesso sceneggiatore nel 1984 e che
porta lo stesso titolo del noto fumetto.
Diversi
riferimenti anche all'occultismo, di cui Moore
è un profondo conoscitore: dalla citazione di Aleister
Crowley,
alle allusioni al satanismo (come la stella a cinque punte formata
dalle pieghe del copriletto del prete pedofilo e la frase di Charles
Manson “sono
il diavolo e sono venuto a fare il lavoro del diavolo”).
Nell'opera
compaiono spesso riferimenti al n. 5 che in numeri romani corrisponde
proprio a V;
l'azione spesso si svolge il 5 novembre, la stanza dove V
era tenuto prigioniero nel campo di concentramento era la n. 5, così
come è la quinta sinfonia di Beethoven che viene citata, e via
dicendo.
Nel
2006 i fratelli Wachowski
hanno prodotto e sceneggiato l'omonimo film diretto da James
McTeigue.
Edizione
consigliata e altre edizioni:
Quella consigliata della Magic
Press
è la migliore pubblicata finora in Italia. Grande formato (quello
originale voluto da Moore
e Lloyd),
ottima stampa e ricco apparato critico con introduzione e postfazione
dello stesso Moore.
In essa, grazie alla stampa in bianco e nero, è possibile ammirare
con la massima fedeltà i disegni di David
Lloyd.
La
prima pubblicazione italiana di V
for Vendetta
fu ad opera della Milano
Libri
sulla rivista Corto
Maltese
nel 1991: 6 albi a colori racchiusi in un cofanetto.
La
stessa Magic
Press,
oltre
all'edizione consigliata,
ha
realizzato una versione del capolavoro di Moore
e Lloyd
in
formato comic book a colori. Anche la Planeta
DeAgostini
ha pubblicato un'edizione “absolute”, correlata con otto pagine
di sketch ma pur sempre a colori.
Pare
che sia imminente una nuova edizione a opera della Lion.