Finito
il periodo natalizio tornai a Roma, armato di pennino, inchiostro e
tanta voglia di disegnare vermi e salami jacovittiani. Avere il ruolo
d'inchiostratore era davvero un privilegio ma quando realizzavo un
disegno completamente mio (sempre con lo stile di Jac) allora
riuscivo davvero a esprimermi, così com'era successo per la
copertina natalizia di Comix.
L'occasione
mi fu data da Franco in occasione della mostra “Ridere di Paura”
che si sarebbe tenuta nei mesi di maggio e giugno a Milano in
occasione del 4° “Dylan Dog Horror Fest” (ricordiamoci che al
tempo Dylan Dog era un vero e proprio fenomeno popolare e di
costume). L'editore Sergio Bonelli invitò i più grandi talenti del
fumetto comico italiano ad esprimere la propria visione dell'horror
attraverso il loro umorismo. Naturalmente non poteva mancare
Jacovitti. Non
poteva mancare il numero uno.
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bozzetto di Jacovitti per l'illustrazione "Ridere di Paura" |
Come
vi accennavo nel capitolo precedente, in quel momento Franco (ripeto,
per chi legge questi post per la prima volta, che Jacovitti veniva
chiamato Franco dai suoi amici) era molto impegnato nella
realizzazione di vignette a tema medico, lasciò quindi a me l'onere
di realizzare questo disegno. In questi casi, visto che si trattava
di un grosso editore di fumetti, veniva dato al'artista un gettone in
denaro a titolo di riconoscimento. Jacovitti con la sua disarmante
onestà e bontà mi disse che il denaro l'avrebbe dato tutto a me. E
così fu. E situazioni simili sarebbero ritornate in futuro nella
nostra collaborazione. Lui fu sempre di un'onestà disarmante. Quando
simili lavori venivano riconusciuti a livello economico, Franco non
tenne mai niente per sé, passava tutto al sottoscritto, così come
quando, invece, questo tipo di disegni era a titolo gratuito ne ero
sempre messo a conoscenza in anticipo di modo che potessi liberamente
scegliere se lavorarci o meno; io ho sempre accettato di farli senza
compenso: per me era un grande privilegio.
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Franco mentre autografa alcuni miei Diari Vitt. Quello che si vede alla sua sinistra è il diario che mi fece conoscere l'arte del grande maestro. |
Tornando
al disegno per “Ridere di Paura”, come al suo solito Franco mi
passò un suo bozzettone, simile più a uno scarabocchio, per
lanciarmi l'idea: Zagar, il suo personaggio “cattivo”
onnipresente nelle avventure dei “3P” (Pippo, Pertica e Palla),
che scappava morto dalla paura inseguito da Cattivik. Presi il
bozzettone, tornai a casa e i misi subito all'opera. Mentre
disegnavo, cominciai a riflettere sul perché Franco avesse scelto il
personaggio di un altro autore per un suo disegno e la cosa non mi
andava a genio. Mi ricordai di un suo personaggio spassosissimo,
Elviro il vampiro, pubblicato nel 1962 sulle pagine del “Giorno del
lunedì” le cui avventure furono interrotte alla seconda tavola per
problemi di censura (Jacovitti aveva inserito nei dialoghi la parola
“battona”).
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Copertina per il n. 2 di Cronaca di Topolinia. Per la prima volta, firmammo un disegno insieme. |
Senza
chiedere al maestro, decisi di togliere Cattivik e di mettere al suo
posto Elviro il Vampiro. Lui fu felice che mi fossi ricordato di
questo suo sfortunato personaggio e io realizzai uno dei miei disegni
migliori come GHOST di Jacovitti.
Una
delle cose che cercavo sempre di fare era perfezionare la mia resa
del suo tratto multiforme che caratterizza l'inchiostrazione dei suoi
disegni. Usavo ancora il rapidograph però incominciai a ostinarmi
nel cercare i pennini Perry inglesi, gli stessi usati da Jacovitti.
Passai al setaccio tutti i mercatini dell'antiquariato romani, dal
più piccolo fino al mitico Porta Portese, trovando di tutto,
soprattutto quei terribili pennini da ministero, dalle forme più
strane e dai tratti inqualificabili. Non trovai i Perry ma riuscii a
prendere qualcosa di simile. Inchiostravo con la punta del pennino
tenendo la parte concava rivolta verso l'esterno, in modo da ottenere
un tratto molto sottile che mi permettesse di imitare fedelmente
quello del maestro.
Il
disegno per la mostra “Ridere di Paura” fu realizzato in gran
parte usando il pennino.
In quel periodo, venni
contattato anche da Salvatore Taormina, editore della fanzine Cronaca di Topolinia, che mi chiese un disegno per la copertina del
numero 2, in uscita a gennaio del 1994, in puro stile Jacovitti.
Naturalmente ne parlai con Franco che acconsentì e mi diede il
permesso di firmarlo insieme. Fu così che nel gennaio del 1994 sulla
copertina di questa fanzine venivano raffigurati Zorry Kid, Pippo,
Cocco Bill e la famosa lisca di pesce che recava la firma Jac +Ned.
Che
bella soddisfazione.
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