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Glénat Italia, 1990 (Italia, Il grande Pepito, 1958) |
“Da
quasi mezzo secolo domina il fumetto comico italiano, è un autore
molto prolifico e originale, uno dei pochissimi artisti che conosco
in grado di esprimersi conservando sempre una personalissima,
impeccabile unità stilistica in ogni cosa che fa...”
(Carlo
Chendi)
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Luciano Bottaro (in primo piano a destra) insieme a Mort Walker Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. |
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La straordinaria ricchezza compositiva di Luciano Bottaro. |
C'era
un tempo in cui, in Italia, c'erano degli autori umoristici
straordinari: il primo che mi viene in mente è Jacovitti,
per una serie di ragioni che mi hanno legato al grande cartoonist, ma
penso anche a Sebastiano
Craveri, Lino
Landolfi, Giorgio
Rebuffi, Giovan
Battista Carpi, Romano
Scarpa; artisti
meravigliosi che con il loro stile erano riusciti a creare un loro
universo fatto di personaggi più o meno noti ma assolutamente unici
per inventiva e personalità.
Bei
tempi: un ragazzino apriva un periodico per ragazzi e si meravigliava
di fronte a Cocco Bill,
Procopio,
Cucciolo,
Tiramolla
e via dicendo; che gran fortuna doveva essere quella d'avere tra le
mani il meglio dei fumetti italiani ogni settimana, o mese che fosse:
una sorta di pillola del buon'umore. E il bello di questi autori e
che, riletti oggi (con un senso critico più libero), viene a galla
tutta la genialità e brillantezza delle loro opere.
Rileggendo
Il grande Pepito di
Luciano Bottaro mi sono
divertito come non mi accadeva da tempo. Nessuna battuta demenziale
né umorismi alla Simpson
o alla Ratman,
solo brevi storie indirizzate ai ragazzi.
E
qui sta il bello: leggere le storie di Pepito
equivale (per chi come il sottoscritto è cresciuto a pane e cartoni
giapponesi) a tuffarsi in un'infanzia sconosciuta, un'infanzia che
apparteneva ai nostri genitori; un'infanzia, la loro, popolata da
queste splendide avventure che spesso venivano conservate gelosamente
affinché quell'innocenza fanciullesca non venisse mai dimenticata.
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Una bellissima vignetta di Pepito in cui emerge la geniale sintesi grafica di Bottaro. |
Pepito
poi incarna perfettamente uno dei personaggi che meglio invade le
'baloccheggianti' fantasie dei ragazzi: il corsaro. Chi di noi, nella
sua fantasia, non l'ha impersonato almeno una volta?
Penso
a come il geniale artista ligure possa essersi divertito nel creare
un simile personaggio ma, ancor più, il folle universo dei
personaggi di contorno.Sfogliando
questo bel volumone della Glénat
Italia ci imbattiamo in una
serie di comprimari tra i più divertenti del fumetto italiano: dal
marinaio tuttofare Stoccafisso,
al pappagallo mascotte Beccodiferro;
dall'intellettuale Nasello
al fumatore di Pipa Ventoinpoppa;
tutti imbarcati sulla Cetriolitas,
un veliero che solca i mari nelle vicinanze di
Las Ananas dove regna il
tirannico e dispotico governatore Hernandez
De La Banane detto
Ventripotenza
per la mania di passare il tempo a studiare nuove tasse da imporre al
suo popolo con il solo fine di arricchirsi. Lo spalleggiano i suoi
sudditi: il ministro e consigliere La
Faina, il segretario
amministrativo Don Libro di
Cassa y Conto, senza
dimenticare i due scienziati Scartoff
e Telefunken.
Come non divertirsi con simili personaggi? Un vero diluvio di
divertimento concentrato in questa raccolta di otto tra le storie più
esilaranti del corsaro più simpatico del fumetto italiano.
Ma
con Pepito
non ci si ferma solo al divertimento. Il grande formato del volume ci
offre l'occasione di ammirare i bellissimi disegni di Luciano
Bottaro che, tra ciurme
di corsari, pirati e velieri in mare, è veramente a suo agio così
come testimonia la sua lunga produzione artistica fatta di personaggi
come il bucaniere Aroldo
o il mozzo Tim;
un tratto pulito, essenziale, carico di una freschezza espressiva che
resiste ai tempi e che ha dato non poche soddisfazioni al grande
artista amatissimo in molti paesi, Francia in primis.
Luciano
Bottaro andrebbe
riscoperto; da chi per pochi istanti vuole ritornare un ragazzino
spensierato.
Ma
soprattutto andrebbe riscoperto dalle odierne generazioni di
fumettari umoristici: quantomeno per capire che con delle semplici
storie si può creare qualcosa di molto prezioso.
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Pepito: un fumetto indirizzato a un pubblico ragazzi ma che vanta soluzioni grafiche assolutamente geniali. |
Curiosità:
Pepito
è stato il primo personaggio del fumetto italiano a godere di un
grande successo internazionale. In Francia fu pubblicato fino al 1972
con una vasta produzione di tavole che costrinse Bottaro
ad avvalersi di altri artisti tra cui Ferdinando
Fusco (futuro disegnatore
di Tex),
Giorgio Rebuffi e
l'allora giovanissimo Giorgio Cavazzano. La grande fama
del simpatico corsaro indusse i francesi a produrre gadget legati al
personaggio: saranno i primi tentativi di merchandising legati a un
personaggio italiano.
Altre
edizioni: interamente
dedicata a Pepito
al momento, in Italia, non credo ve ne siano. Il volume consigliato è
comunque di facile reperibilità sia in rete che nelle fumetterie che
trattano l'usato.
E' possibile sapere i titoli delle storie?
RispondiEliminaGrazie.
Ciao,
Eliminascusa il ritardo con cui ti rispondo.
Allora le storie sono: La tassa sulla sete, Mosca cieca, Pergamena al rum e rum, Il Polipo a vapore, Il ritorno del polpo, Il compleanno della nonna, Il Barone Nero, L'isola dei granchi rossi e 008 a Las Ananas.
A presto.