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Editoriale Corno, 1974 (USA, Little Orphan Annie, 1924) |
“Il
pubblico dei fumetti con il tempo si stanca delle battute
umoristiche. I lettori vogliono che le strips abbiano suspense e
romanticismo e che sappiano entusiasmare. Ed è ciò che io cerco di
dare al pubblico con la mia orfanella.”
(H.
Gray)
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La piccola Annie e il fido Sandy. |
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Harold Gray |
Mi
verrebbe da dire che Little Orphan Annie è una strip
“on the road”, per il semplice fatto che la sua piccola
protagonista girovaga per gli Stati Uniti con il suo inseparabile
cane Sandy.
Il
fatto è che nel sentir pronunciare la frase “on the road”,
vengono subito in mente quelle caratteristiche tipiche della cultura
controcorrente: libertà, anticonformismo, opposizione alle regole
imposte, rifiuto del materialismo e via dicendo. Ma non è il caso
della piccola Annie. Quest'orfanella è in realtà
un'alter ego al femminile del suo autore, Harold Gray;
uomo riservato, rigido e conservatore, Gray miscela
tutti questi risvolti della sua persona nella piccola protagonista
che, pur vivendo di stenti, è sempre pronta a dare il buon esempio a
chi le sta intorno, con la sua voglia di lavorare e il suo contagioso
ottimismo; lei difende l'impresa privata, le banche, la polizia, i
professionisti dal soldo facile e critica il sindacato operaio; chi
ha voglia di lavorare trova un lavoro e chi non vuole, invece, resta
un disoccupato, che vive alle spalle degli altri. Ecco quella che
sembra essere la sua teoria, una teoria che la stessa protagonista
dimostra mettendosi a vendere giornali agli angoli delle strade,
appunto per dare il buon esempio. Tutto questo in un paese che stava
per immergersi nella grande depressione.
Quale
miglior furbata se non quella di creare un personaggio che
rispecchiasse la rigida moralità americana e che allo stesso tempo
risollevasse il morale dell'americano medio?
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Little Orphan Annie in viaggio per le strade d'America con un'instancabile voglia d'ottimismo. |
E
Gray furbo lo fu parecchio e centrò perfettamente il
personaggio giusto al momento giusto, grazie anche al capitano Joseph
H. Patterson, fondatore del New Syndacate che lo invitò a
studiare una striscia tipicamente “all American” con un
personaggio che doveva creare in ogni storia la giusta dose di
avventura, mistero e suspense.
Annie
si vedrà coinvolta nelle avventure più svariate, arrivando anche a
essere una controfigura in un film che le procura un certo successo
personale; in ogni situazione o posto in cui si trovi, la piccola
eroina dagli occhi privi di pupille (una sorta di vezzo artistico di
Gray non poco inquietante) si prende cura di bambini
orfani e abbandonati come lei, portando amore e gioia anche a chi,
nella vita, non avrebbe potuto permettersela. Lei è sempre lì,
accanto a loro; nonostante abbia un padre adottivo ricchissimo, lei
rifiuta qualsiasi favoritismo in nome della sua personale battaglia
conservatrice: praticamente una sorta di propaganda degli ideali made
in USA.
Inutile
dire che il successo fu immediato e crescente, tanto che Little
Orphane Annie continuò a essere pubblicata per quasi
novant'anni, fino a qualche anno fa, quando fu presa la decisione di
chiudere la strip definitivamente.
Viene
da chiedersi se tutto questo successo fosse davvero meritato; alla
fine Gray fu un artista dalle capacità artistiche non
proprio eccelse e la qualità delle storie non ha certo il guizzo
creativo che autori come McManus o Segar riuscivano a
imprimere alle loro strip. Little Orphane Annie è uno
di quei fumetti il cui standard ripetitivo delle storie è
l'ingrediente di un successo così grande; Annie non è
mai cresciuta, è sempre rimasta la piccola orfanella che ha
accompagnato i suoi piccoli lettori nel corso della loro vita e che
da questi è stata ricambiata con un affetto quasi immortale, una
sorta di riconoscenza per averli aiutati a crescere, a diventare
altruisti come lei.
Ed
è tutta qui l'importanza della strip di Harold Gray;
una perfetta testimonianza di quell'America conservatrice che
affidava ai suoi eroi di carta e celluloide il compito di risollevare
il morale ai suoi concittadini.
E
in questo Little Orphane Annie forse non ha mai avuto
rivali.
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Non solo humor, ma soprattutto mistero e suspense sono gli ingredienti che hanno fatto di Little Orphan Annie una delle strip più famose e durature del fumetto americano. |
Curiosità:
Il 27 ottobre del 1925 il Chicago Tribune (il quotidiano che
pubblicava la strip) non pubblicò le avventure di Annie.
La redazione fu talmente assediata dalle proteste dei lettori che il
giorno successivo il noto quotidiano dovette scusarsi pubblicamente
con i lettori pubblicando una doppia dose d'avventure. Alla morte di
Gray, avvenuta nel 1968, gli succedette Philip
Blaisdell fino al 1974, anno in cui subentrò niente meno che
Leonard Starr (eh si, proprio il grande autore di On Stage)
che la disegnò fino al 2000. Successivamente
Jay
Maeder,
Andrew
Pepoy
e Ted
Slampyak
realizzarono la strip fino al maggio del 2010, anno in cui la stessa
venne definitivamente chiusa.
Il
capitano Joseph H. Patterson fu anche l'artefice del successo
di personaggi importanti come Terry e i pirati di Milton Caniff e Dick Tracy di Chester Gould.
Infine
il grande regista John Huston diresse un film ispirato alle
avventure della piccola orfanella di Gray: Annie del 1982.
Edizione
consigliata e altre edizioni: al momento l'unica edizione
presente in Italia è quella consigliata (ne esiste anche una versione cartonata, presumibilmente identica, più bella ma molto più cara); formato tascabile e
rimontaggio delle vignette non sono certo ingredienti che vanno a
favore dell'edizione, la quale tuttavia vanta una bella introduzione
di Luciano “Max Bunker” Secchi e alcune tra le avventure
migliori raccolte nelle strip dal 1935 al 1936.
Su ebay ne ho trovata una versione cartonata sempre della corno? Potrebbe andare? Mi sembra tenuta meglio rispetto a quelle che circolano nella versione che consigli...
RispondiEliminacredo sia uguale, semplicemente il cartonato è una versione de lux di questa, ma è più caro... non cambia alla fine, è un fumetto importante a livello storico culturale ma non eccelso, tanto da spendere 20 o 30 euro... io ho consigliato quella economica in quanto quella cartonata è molto più cara...
EliminaLa cosa importante e che ci sia la storia in cui Annie fa la controfigura cinematografica che a mio parere è tra le più riuscite...
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