Roberto Zaghi
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Julia immersa nelle luci e ombre di Roberto Zaghi. |
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Roberto Zaghi |
Devo
ammetterlo: non sono un grande fan di Julia, nonostante io
consideri Giancarlo Berardi come uno dei due o tre
sceneggiatori più grandi. Intendiamoci, è un prodotto di qualità,
molto professionale, ben confezionato, eppure mancano gli ingredienti
che avevano reso Ken Parker, Tom's Bar e Marvin
capolavori senza tempo ed età. Quindi il mio interesse per Julia
risiede in uno dei disegnatori del team che mensilmente si alternano
nella realizzazione delle avventure della criminologa col volto di
Audrey Hepburn.
Roberto
Zaghi è uno di quegli artisti che non puoi non notare.
Disegna Julia con una gran classe, le sue tavole sono ricche
di bellissime inquadrature e l'uso che fa del bianco e nero è
fortemente coreografico. Spesso Roberto posta nel suo
blog alcune vignette tratte dalla storia che in quel momento sta
realizzando e credetemi, sono dei piccoli gioielli di composizione,
profondità di campo, ombre e stile. Uno stile che Roberto
ha maturato nel tempo, fin dai suoi esordi nello staff di Nathan
Never (in cui si notava l'influenza del suo collega e
concittadino Germano Bonazzi) e Zona-X fino alla
maturità raggiunta con Julia in cui l'artista ferrarese
dimostra di aver assimilato bene la lezione del maestro del bianco e
nero Alex Toth; perché Roberto con il bianco e
nero ci sa fare davvero e osservando le sue tavole sembra quasi che
abbia un talento naturale per luci e ombre.
Ma
anche il suo tratto dinamico, capace di disegnare ottime sequenze
d'azione (basti vedere il ciclo di Thomas Silane per la
Francia) con la stessa facilità con cui intinge il pennello per
realizzare bellissime sequenze quotidiane, è segno di uno stile in
continua evoluzione, fatto di ricerca e passione per il fumetto e per
i suoi grandi maestri (il già citato Toth
ma anche Micheluzzi, Garcia Seijas, Milazzo) da
cui Roberto apprende e reinterpreta. Proprio come hanno
fatto loro.
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Azione e dinamismo in Thomas Silane, opera di Roberto Zaghi per il mercato francese. (Testi di P. Buendia e P. Chanoinat, colori di Cyril Saint-Blancat). |
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Splendida vignetta in cui stile, profondità di campo e uso delle luci sono perfettamente calibrati. |
I
gusti di Roberto Zaghi
1
- L'incal
di Alejandro
Jodorowsky e Moebius
“Letto
per la prima volta a ventitrè anni con l'entusiasmo di un bimbo
davanti ad un intero luna park tutto per lui. Riletto più volte in
seguito con lo stesso trasporto. E' una pietra miliare ed una tappa
imprescindibile nella formazione di un fumettista.”
2
- Calvin &
Hobbes - C'è un tesoro in ogni dove
di Bill
Watterson
3
- Julia - Gli
occhi dell'abisso
di Giancarlo
Berardi e Luca
Vannini
4
- Dylan Dog -
Memorie dall'invisibile
di Tiziano Sclavi
e Giampiero
Casertano
5
- Tex
- Sangue sul Colorado
di Claudio Nizzi
e Ivo Milazzo
6
- Elektra:
assassin di
Frank Miller
e Bill
Sienkiewicz
7
- Petra Cherie
di Attilio
Micheluzzi
8
- Sharaz-de
di Sergio Toppi
9
- Cinder &
Ashe di Gerry
Conway e J.
L. Garcia Lopez
10
- Bruno Bianco
di Carlos Trillo
ed Ernesto Garcia
Seijas
“Faccio
notare che il mio disegnatore preferito in assoluto è Alex Toth;
manca nella mia classifica per via delle sceneggiature non
all'altezza della situazione.”
Per
ammirare i lavori di Roberto
visitate
il suo blog: Roberto Zaghi - Comic Book artist
Il
suo lavoro più bello: Come le furie (Julia n. 164)
In
realtà avrei potuto citare anche i precedenti Ti
amo da morie
e Vite
in bilico
ma scelgo Come
le furie
perché la ritengo davvero una gran prova stilistica di Roberto,
ricca di espressività e sostenuta da una buona storia.
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