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Mondadori, 1973 (Francia, Les 6 voyages de Lone Sloane, 1966) |
“Dimenticherai,
e la terra continuerà a vivere per sempre senza gli uomini. Va, il
tuo posto è tra loro, nella corruzione e nella violenza, perché
questo è il tuo universo...”
(Da
I viaggi fantastici di Lone Slone)
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Il cow-boy del futuro Lone Sloane. |
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Philippe Druillet. |
Per
fare fumetti non è sufficiente solo esser abili nel racconto e nel
disegno. Ci vuole anche una bella dose di creatività e
d'immaginazione; se poi il fumetto è di fantascienza, allora bisogna
averne più del dovuto: perché un artista che si misura con la
fantascienza è uno che deve tirar fuori da un foglio di carta bianco
un universo diverso da quello che conosciamo; lo deve creare,
affollare di creature d'ogni genere, di mondi di ogni genere. Un
esercizio e un lavoro mentale non indifferenti, uno sforzo che
richiede una fantasia che va ben oltre la realtà.
Personalmente
non so cos'avesse in mente Philippe Druillet quando ha
disegnato le tavole che compongono questo volume. Posso solo
immaginare, azzardare un'ipotesi: e cioè che mentre l'autore
francese disegnava, non riusciva a fermarsi; Druillet
non riusciva a fermare la propria fantasia e ad ogni tavola creava
degli scenari che andavano oltre persino la fantasia fino ad allora
conosciuta.
Mondi
davvero incredibili, fantastici, esuberanti al limite
dell'immaginazione umana, un vero cocktail di astronavi, divinità,
velieri pirata, palazzi che assomigliano a degli interminabili
castelli moderni, pianeti uniti da lunghissimi ponti su cui si
erigono enormi muraglie, il tutto in un tributo di riferimenti e
omaggi che vanno dall'Art Nouveau, all'arte indiana e gotica.
Sono
questi, dunque, gli scenari in cui si muove Lone Sloane,
vagabondo spaziale vestito come un cow-boy del futuro, protagonista
di quest'imponente avventura. Scagliato nello spazio dall'esplosione
del suo razzo, il nostro entrerà in una dimensione diversa in cui
incontrerà personaggi che sembrano usciti dal medioevo nipponico,
dai mondi fantasy popolati da creature con enormi code e artigli, e
poi ancora demoni, streghe, donne fatali, tiranni malvagi.
Un
viaggio che anche quando sembra essere giunto al termine, mostra
invece di non avere mai fine, diventando per il protagonista un vero
incubo a occhi aperti. Ma Sloane non è il solo a
vivere quest'incubo, perché anche chi legge precipita in questo
viaggio oscuro nei meandri dell'universo.
Inoltre
il lettore assiste a un vero e proprio stravolgimento grafico della
tavola a fumetti. Infatti per creare i mondi di cui parlavo
all'inizio, per renderli veri e incubotici ai nostri occhi, Druillet
usa il fumetto così come un militare usa una bomba: lo fa esplodere,
fa esplodere le gabbie delle vignette, e ne reinventa la
composizione, riducendo spesso la tavola a un'unica vignetta che
sembra non avere confini se non quelli che il lettore stesso
stabilisce, facendo ciò che fa l'autore: immaginare.
I
viaggi fantastici di Lone Slone rappresentano l'opera
d'esordio dell'allora giovane Philippe Druillet, per
alcuni versi ingenua (il disegno della figura umana è un po' acerbo)
ma assolutamente affascinante perché come ha giustamente
detto il grande René
Goscinny: “Ho visto, vedo e vedrò ancora molti
disegnatori, ma Druillet mi è entrato dentro...
gli echi della sua esplosione sono lontani a spegnersi”.
E
guardando tutto il fumetto venuto dopo Lone Slone,
posso assicurarvi che non si sono spenti.
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Un esempio dell'illimitata fantasia di Philippe Druillet: pura arte visionaria. |
Curiosità:
Druillet, insieme al collega Moebius, allo sceneggiatore
Jean-Pierre Dionnet e al poeta Bernard Farkas, si
riunirono in un'associazione chiamata Les Humanoïdes
Associés
e pubblicarono una delle riviste di culto nel mondo dei comics: Metal
Hurlant.
Altre
edizioni: Che io sappia nessuna a parte quella consigliata.
La
Grifo
Edizioni
ha pubblicato altre avventure di Lone
Sloane
in volume: Chaos
e Délirius.
Ah, ecco perché mi sembrava uno degli ispiratori della rivista MH... è stato uno dei fondatori! XD Chissà comprare questo albo 40 anni fa!
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