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Edizioni "il girabò", 1969 (Francia, Jodelle, 1966) |
“Il personaggio
di Jodelle è la proiezione sessuata dei fantasmi che assillano la
nostra società: una ragazza parodisticamente bella dove il fascino
femminile e l'incubo erotico sono portati a livello di grottesca
caricatura.”
(dall'introduzione
di Rinaldo Traini)
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Una delle tavole visionarie di Jodelle. |
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Gui Peellaert |
La prima volta che ho
letto Jodelle mi sono chiesto cosa diavolo stessi
leggendo. Non è un fumetto di facile lettura soprattutto per un
giovanotto che veniva da una formazione fumettistica abbastanza
classica. Jodelle è stato uno dei volumi di cui
osservavo continuamente la costa, senza avere il coraggio di
riprenderlo per leggerlo; troppo complicato con questi colori che
avevano il peso di un trip psichedelico. Poi qualche anno fa mi sono
deciso e ho ripreso in mano l'opera di Peellaert e
Bartier: affascinante. Recentemente l'ho riletto e ho
capito: un capolavoro. Un fumetto quasi inclassificabile,
intellettuale, politico, colto e dissacrante.
Le avventure di Jodelle
sono davvero incredibili; ambientate in un'assurda Roma imperiale, in
esse la nostra protagonista è coinvolta in avventure spionistiche
(dai risvolti erotici) che bersagliano la moda, il costume, la
cultura, la politica e tutti quei miti degli anni '60, dalla
fidanzatina di Francia Sylvie Vartan ai Beatles; questa
sorta di mondo “pop art” è governato da Augusto, un tizio
circondato da seducenti ragazze in minigonna disposte a particolari
situazioni orgiastiche.
A voler fare la cresta ad
Augusto vi è un'inquietante figura femminile, la
Proconsolessa, sadica e spietata che può essere fermata solo
da un gruppo di agenti segreti bellissime di cui fa parte anche
Jodelle; tutto questo in un mondo in cui per le strade
circolano cadillac trainate da cavalli, e in cui si trasmettono
spettacoli centrati su stragi di cristiani.
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La bellissima Jodelle, col suo caschetto rosso e le sue agenti segrete piene di grande carica erotica. |
Un fumetto che è un vero
e proprio bombardamento d'immagini che inneggiano al delirio più
puro; un segno grafico veramente nuovo e inusuale per il periodo
(siamo poco dopo la metà degli anni '60), un'intraprendenza
psichedelica nell'uso del colore e una serie di personaggi al limite
dell'assurdo fanno di Jodelle un fumetto a più letture
come ha giustamente detto Rinaldo Traini nell'introduzione all'unico
volume pubblicato in Italia di questo fumetto.
Una fantapolitica davvero
originale e coinvolgente, in cui il ruolo della donna come assoluta
protagonista viene descritto da Gui Peellaert e Pierre
Bartier come avente un solo scopo, quello di avere un
maggiore controllo sugli uomini, di poterli schiavizzare e
svirilizzare, al contrario di quel che accade in Barbarella,
l'altro capolavoro del fumetto fantaerotico, in cui viene sviluppato
maggiormente il lato fantastico.
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Cadillac trainate da bianchi cavalli rappresentano solo una delle particolarità del fumetto di Peellaert e Bartier. |
Ma in Jodelle
vengono descritte anche altre sfumature che il lettore può
divertirsi e ingegnarsi a cogliere in un fumetto che è un vero e
proprio manifesto del pensiero libero, femminista e contestatario ben
prima della contestazione studentesca, avvenuta verso la fine del
decennio in cui Jodelle veniva pubblicato.
Un piccolo capolavoro da
riscoprire e da ammirare se non altro per il coraggio avuto
nell'osare a “sfidare” il pubblico abituato a vedere i fumetti in
tutt'altra maniera.
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La bella, spietata e crudele Proconsolessa vera antagonista della storia. |
Curiosità: la
fama di Gui Peellaert si estende anche nel campo della
musica e del cinema: sono suoi i manifesti pubblicitari di Taxi
Driver, Paris Texas e America Oggi nonché alcune
cover degli album di David Bowie e dei Rolling Stones.
Jodelle è
modellata sulle fattezze della cantante Sylvie Vartan. Il personaggio di Bloc-Notes è palesemente modellato su Gandhi.
Altre
edizioni: a parte quella delle edizioni “il girabò”
non credo esistano altre edizioni.
E' uno dei fumetti che desidererei di più poter leggere... ma mi sa che il mio desiderio è destinato a rimanere tale...
RispondiEliminaSempre complimenti per il blog e auguri!
Orlando
Grazie orlando.. auguri anche a te... quando ti farai una bella vacanza nel salento te lo presto..:)
EliminaLo comprai a pochissimo su una bancarella del mercatino di Senigallia , me ne innamorai perdutamente , al punto da comprare ( a caro prezzo , invece ) Pravda , tutto questo senza capire praticamente un tubo della storia ; ma nei disegni di Peellaert c'è tutto il manifesto di un'epoca , come nei suoi dipinti ci si trova dentro un vortice iper-pop ( se il neologismo attecchisse il copyright è mio ! ;) ) che potrebbe generare centinaia ( o migliaia ) di storie a "guardarlo" con gli occhi giusti ...
RispondiEliminaGrande comics... un disegno pop anticipatore e personalissimo... Una perla rara nel mondo dei comics..
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