![]() |
Editoriale Mercury, 2002 (Italia, Il sergente York, 1954) |
“...Avendo
fatto la guerra, volontario in Africa, finì prigioniero degli
inglesi ed ebbe la fortuna (nella sfortuna) di leggere e guardare
tutti quei comics d’oltreoceano (probabilmente passati da qualche
sorvegliante inglese). Infatti D’amy disegnava all’americana
perché già conosceva Milton Caniff mentre noi non sapevamo neanche
chi fosse. Aveva poi, a differenza di Caniff, uno spiccato senso
dell’umorismo che riversava nei suoi disegni”.
Avete
presente la legione straniera? Chissà quante volte l'avrete sentita
nominare nei libri letti o nei film visti; una sorta di forza
militare che reclutava cittadini stranieri, non appartenenti al paese
in cui la Legione veniva istituita. Spesso associamo la Legione
Straniera alla Francia e non potrebbe essere altrimenti, visto che è
l'unico paese (insieme alla Spagna) ad avere questa forza militare.
Ma
esiste anche una Legione Straniera dell'Ovest... Ma solo
nell'immaginario mondo dei fumetti.
Artefice
di questa improbabile forza militare nel bel mezzo del far west è un
autore che oggi pochi ricordano (molti non l'hanno neanche mai
sentito nominare), ma che forse meriterebbe una riscoperta e una
rivalutazione in pompa magna vista la sua originalità artistica,
narrativa e imprenditoriale.
![]() |
Il dinamico Sergente Bill York. |
Ma
torniamo a questa fantomatica Legione
Straniera dell'ovest,
sperduta tra le montagne rocciose: Canada, Irlanda, Scozia, Italia,
Polonia, Russia, Francia e via dicendo sono una parte dei paesi di
provenienza del gruppetto di personaggi
in
forza alla legione. E tra di loro, spicca il loro leader, il
Sergente
Bill York,
un giovane abile e rispettato che insieme alla sua Legione ha il
compito di salvaguardare la pace, la giustizia e l'ordine come ogni
buon eroe che si rispetti.
Una
serie molto fortunata, sia nell'accoglienza da parte dei lettori sia
per la creatività che D'Amy riesce a infondere nelle
storie; storie ricche di azione, ma anche di situazioni al limite
della comicità grazie a tutta l'equipe di personaggi che affiancano
York e che rendono questa saga western abbastanza
atipica rispetto a quelle del periodo; non è certo roba di tutti i
giorni che in un fumetto western uno dei comprimari si chiami Antonio
Caruso giunto da Napoli nell'ovest per far fortuna; o che un
personaggio risponda all'interminabile nome di Vassili Ivan
Petrovic Karakazoff Smolensky. Ma sono proprio questi gli
ingredienti che ben si sposano sia con il modo di raccontare di D'Amy
sia con il suo stile, debitore (come molti artisti del periodo) a
Milton Caniff, ma con una marcia umoristica in più che ne
caratterizzava le storie; le prime quattro, racchiuse nel buon volume
dell'Editoriale Mercury, sono un perfetto esempio della
versatilità dell'artista vicentino e rappresentano l'inizio di
quello che, forse, rimane il suo fumetto più bello ma anche
l'ultimo, visto che l'artista si dedicherà soprattutto al lavoro di
sceneggiatore, scrivendo storie per il Corriere dei Piccoli e
per il mercato estero. Un vero peccato, certo, ma alla fine è
grazie a personaggi come Gordon Jim, oppure a saghe a fumetti
come la famosa Mani in alto! che il nome di Roy D'Amy
verrà sempre ricordato, almeno da chi, come chi scrive, considera
autori come D'Amy delle rare perle che hanno brillato
di luce intensa nel periodo editoriale del dopoguerra, infondendo
nelle proprie tavole quel tocco che solo i grandi maestri sono in
grado di dare.
![]() |
Roy D'Amy: un segno che nella sua vena comica raggiunge grandi livelli espressivi. |
Quel
tocco di fantasia, di talento e d'originalità che il maestro D'Amy
ha sempre sfoderato con la stessa naturalezza con cui il suo Sergente
York estraeva la pistola in nome della giustizia nelle
lontane terre del selvaggio west.
Curiosità
La serie si compone di 49 albi di 36 pagine usciti sia nel formato libretto che in quello a striscia (tipico di quel periodo). Oltre a York, Caruso e Vassili Ivan Petrovic, gli altri componenti della Legione Straniera Montana dell'Ovest sono: Sean O'Donnel, Flinty, Roseberry, Toplinsky, Oscar Strauss, Jean Leroux, Jolly Lock, Pretty Boy, Parnell e il Colonello Hoover.
Edizione
consigliata
Inizio dicendo (come ho fatto per atri personaggi) che le avventure del Sergente York andrebbero lette tutte. Detto questo, il volume della Mercury si presenta con una confezione elegante e in una tiratura limitata di sole 500 copie. La colorazione elettronica non rende giustizia ai disegni di D'Amy e credo che riproporre York in bianco e nero sarebbe stata una scelta più felice. A questo primo volume ne fanno seguito altri cinque che completano il ciclo di storie. Onore all'Editoriale Mercury che comunque ha ripubblicato gran parte del lavoro del grande autore vicentino.
Concordo con il tuo giudizio. Roy D'Amy non è ricordato a sufficienza. Di lui non si sottolinea mai abbastanza l'importanza che ebbe nel fumetto italiano e alla Bonelli in particolare. Come dice Sergio Bonelli, il suo tratto "all'americana" era avanti per i tempi.
RispondiEliminaBell'articolo Ned!
autore immenso... davvero bravo e troppo, troppo sottovalutato...
Eliminaquale colirisation ORRIBILE ha fatto MERCURY di un capolavore del nero et bianco massacrato !!!!
RispondiEliminaconcordo in pieno... potevano risparmiarsi il colore...
Elimina