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Edizioni Paoline, 1986 (Italia, L'isola misteriosa, 1972) |
“Caprioli
non “traduce” Verne, lo “reinventa”... il linguaggio
narrativo viene assorbito e trasformato da quello grafico e la
vicenda ci viene restituita e “svelata” in immagini di
stupefacente bellezza.”
(dalla
postfazione di Claudio Nizzi)
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Una delle tavole iniziali, in cui Caprioli sfodera il suo talento artistico e il suo amore per il mare. |
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Franco Caprioli e Claudio Nizzi. |
Come
possiamo vedere il mondo del fumetto è pieno di coppie artistiche di
un certo rilievo che talvolta è persino inutile elencare, tanta è
la loro rinomanza nel settore delle nuvole parlanti.
Coppie
che hanno reso grande il fumetto, che lo hanno portato a livelli
notevoli.
A
volte queste celebri coppie artistiche si sono formate casualmente, a
volte invece i loro componenti sono giunti al sodalizio finale solo
alla fine di un comune percorso artistico.
Franco
Caprioli ha lavorato con diversi sceneggiatori nel corso
della sua lunga carriera, Gianluigi Bonelli per esempio, per
citarne uno tra quelli più importanti; ma ha anche all'attivo una
carriera d'autore che lo portò a firmare opere di ottimo livello
come L'isola Giovedì o il western Dakota Jim. Poi dopo
un lungo periodo dedicato all'illustrazione con alti e bassi,
l'artista torna al fumetto all'inizio degli anni '70 e incontra lo
sceneggiatore della sua vita: Jules Verne.
Avete
capito bene, proprio lo scrittore di Ventimila leghe sotto i mari.
Naturalmente è un incontro artistico idilliaco, ma credo che,
nonostante le premesse notevoli, il connubio Caprioli-Verne
abbia dato dei risultati davvero stupefacenti: basterebbe sfogliare
le opere tratte dai romanzi del noto scrittore, realizzate
dall'artista negli ultimi anni della sua vita; e su tutte, credetemi,
L'isola Misteriosa rappresenta il vertice assoluto.
Ebbene
sì, il capolavoro avventuroso di Verne viene adattato
benissimo da Claudio Nizzi e passa poi nelle mani di Franco
Caprioli, il quale dà libero sfogo alla sua passione per il
mare, per la natura e sfodera un capolavoro strepitoso; tavole di
immensa bellezza che sono una vera gioia per gli occhi di chiunque.
Fin
dalle prime sequenze, in cui la mongolfiera con i cinque protagonisti
si cala sulla misteriosa isola, ci rendiamo conto che siamo di fronte
a tavole dense d'atmosfera.
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Franco Caprioli e la natura selvaggia: un rapporto artistico che ha pochi eguali nella storia del fumetto. |
Ma
soprattutto osserviamo stupefatti la natura disegnata da Caprioli:
le rocce, gli alberi, il fiume, i boschi, il vulcano, le caverne.
Sopra ogni cosa, però, c'è il mare, sembra quasi di sentire lo
sciabordio dell'acqua tra gli scogli; di sentire la violenza delle
onde e il loro ritirarsi, il mare come espressione poetica
dell'artista, con la sua spuma bianca che si smista sulla scogliera,
ricco di incredibile suggestione e atmosfera.
Tutto
è artisticamente prodigioso in questo adattamento dell'opera
verniana.
Anche
i personaggi, che si muovono in questa natura brada, sono
caratterizzati dal grande artista con perizia e maestria; gli
indimenticabili puntini con cui Caprioli delinea i loro
volti sono il segno rappresentativo di un artista che lungo la sua
carriera è riuscito a creare uno stile personalissimo e che non
poteva trovare alleato migliore nello scrittore francese.
La
storia è universalmente nota ed è inutile sprecare parole per
raccontarla. Le parole sono tutte per Franco Caprioli,
che con la sua arte non si è limitato ad adattare al fumetto
un'opera ormai leggendaria: Caprioli l'ha fatta sua,
completamente, se ne è appropriato per rielaborarla dentro se stesso
e per poi raccontarla con il suo immenso talento artistico.
Per
usare le parole di Gianluigi Bonelli: “Ci
metteva parecchio tempo a finire una tavola, ma, una volta
conclusa...bisognava veramente togliersi il cappello. Io lo
invidiavo: nessuno sapeva disegnare come lui!”
E
allora togliamoci il cappello davanti a tanta maestria artistica.
Credetemi,
sarete catturati dalla sua natura selvaggia.
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Una suggestiva e bellissima immagine del Nautilus, dimora del Capitano Nemo. |
Curiosità:
Oltre all'Isola Misteriosa, Caprioli
realizzò altre tre riduzioni dai libri di Verne: Un
capitano di quindici anni, Michele Strogoff, e
l'incompiuto I figli del capitano Grant (portato a termine da
Gino D'Antonio per l'improvvisa morte dell'artista).
Altre
edizioni: in merito a quella consigliata mi sento di dire che Le
Edizioni Paoline non hanno mai brillato per cura e qualità di
stampa (basta vedere Il Giornalino). Forse sarebbe
ora che qualcuno riproponesse in una bella edizione curata e in
bianco e nero, la bellezza di queste tavole meravigliose. Comunque
anche la Epiress nel 1978 pubblicò un volumone contenente
tutt'è quattro gli adattamenti verniani realizzati da Franco
Caprioli.
Bella recensione su quello che rimane il mio romanzo di Verne preferito:) Ero interessato al recupero di questa trasposizione a fumetto dell'opera e ti volevo chiedere se questa edizione è più o meno valida: F- L'ISOLA MISTERIOSA - VERNE CAPRIOLI - ALBI DEL GIORNALINO 1 - 1974- C- LGX937? Grazie.
RispondiEliminaP.s.: è stato da poco pubblicato "I figli del capitano Grant" di Alexis Nesme per Tunuè, cosa ne pensi di quest'altro adattamento?
Ciao Stefano,
Eliminagrazie... l'isola misteriosa è anche il mio preferito, anche se devo dire che i romanzi di Verne mi piacciono tutti e sempre.
In merito all'edizione che mi dici va bene ma non certo per la qualità di stampa (le EP non hanno mai brillato per la cura editoriale, almeno negli anni '70 e '80). Quest'opera dovrebbe essere ripubblicata in bianco e nero per rendere giustizia ai disegni del grande Caprioli.
Ma non credo che questo possa avvenire, almeno per il momento. Quindi qualsiasi edizione dell San Paolo che rimedi va bene.
Riguardo a "I figli del capitano Grant" di Alexis Nesme, non ho letto l'adattamento ma le tavole mi sembrano molto belle.
Un caro saluto e a presto.
Ned