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Comic art - collana Grandi Eroi n. 32, 1989 (Italia, storie varie, anni '70 e '80) |
“...
Grossi mastini... abilissimi cacciatori... eravamo a questo destinati
io e mio fratello, perciò, dopo averci scorciato le orecchie e
tagliata la coda, al latte di elefante s'iniziò a mescolare sangue
fresco di cavallo, e ci nutrivamo di quello!”
(da
Storia di Astarte)
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Andrea Pazienza |
La
casa editrice Comic
Art,
checché se ne dica, ha prodotto davvero dei bei libri.
Ha
ristampato in maniera sublime il Gordon
di
Raymond,
è stata l'unica fino a questo momento a pubblicare nel nostro paese
Male
Call
di Milton
Caniff,
insomma si è data da fare per farci conoscere i migliori fumetti del
passato nel costante rispetto delle loro caratteristiche editoriali,
curandone l'edizione e la qualità di stampa. Ma anche per il fumetto
più recente (parliamo degli anni '80/'90) la casa editrice di
Rinaldo
Traini s'è
data da fare: Ortiz,
Brandoli,
Serpieri,
Giardino,
Abulì
& Bernet,
Herman
e molti altri andavano ad adornare una serie di belle edizioni
cartonate (e brossurate) che, a un prezzo contenuto, offrivano il
meglio del fumetto italiano e internazionale.
Anche
Andrea Pazienza,
a un anno dalla prematura scomparsa, ebbe il suo bel libro. E che
libro.
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Inquadrature
meravigliose si sposano con un'impressionante realismo: la grande
arte di Andrea
Pazienza.
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In
appena cento pagine sono racchiuse storie in bianco e nero e a
colori, illustrazioni, vignette e quant'altro.
E
delle sei storie presenti, se anche ci fosse solo quella finale,
Storia di Astarte,
il libro sarebbe un capolavoro. E invece c'è anche la più bella
avventura di Zanardi,
Il Torneo
(conosciuto anche come Zanardi
Medievale)
e onestamente non si può chiedere di più.
Dopo
una bella introduzione di Beniamino
Placido
entriamo immediatamente nel mondo di Andrea
Pazienza
con la storia breve Porci,
un riscaldamento per il lettore, in vista delle successive 26 tavole
che rappresentano un susseguirsi di emozioni artistiche che ha
davvero pochi eguali nella storia del fumetto.
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Tavola
da Il
Torneo:
iperrealismo, sintesi in
perfetta
armonia.
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Zanardi
- Il Torneo
non è solo un semplice fumetto. È anche pittura, architettura,
umorismo, azione, storia, dramma, visti attraverso gli occhi del
grande artista pugliese che ci stupisce con una sequenza d'immagini
di rara bellezza: i nostri occhi passano da vignettone giganti a
tavole con più vignette talvolta realizzate con un iperrealismo
estremo che d'improvviso si trasforma in semplice vignetta, con
colori che spaziano dai semplici pennarelli a spirito fino
all'acquerello e la tempera e chissà cos'altro, sfoggiando tecniche
pittoriche degne di entrare nei libri di storia dell'arte. Insomma il
sogno del malefico Zanardi
si trasforma in un insieme d'immagini e suggestioni che non ci danno
il tempo di respirare e quando si porta a termine la lettura pare di
essere stati catapultati fuori da un vortice artistico a 360 gradi.
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Storia
di Astarte:
storia di un mito.
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Riprendiamo
fiato e ci divertiamo leggendo la Storiella
Bianca
e La logica del fast
food,
in cui ritroviamo Zanardi
e compagnia bella, per poi tuffarci nuovamente nell'ultima storia di
Paz rimasta incompiuta per la sua tragica morte: la storia
di Astarte,
cane del condottiero cartaginese Annibale
le cui avventure sono viste e narrate proprio dal suo fedele amico.
Inutile
dire che il disegno dell'artista e l'originalità della storia
lasciano davvero stupefatti, per ritmo, inquadrature, maturità
stilistica e ricerca grafica percepibili in ogni vignetta in cui
scorre la vita di Astarte;
da cucciolo fino all'addestramento per gli scontri in battaglia,
veniamo colpiti dalla su ferocia che si contrappone alla sua paura
fino alla sua bellissima amicizia con Annibale,
densa di grande umanità. Ed è in questa storia più di tutte che
possiamo davvero vedere l'amore che Pazienza nutriva verso gli
animali, l'abilità artistica con cui riusciva a disegnarli, quasi
una simbiosi artistica. Il
perché delle Anatre
conclude questo volume imperdibile.
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Sintesi
umoristica, ambientazione realistica, colori degni di un'opera
d'arte confermano il genio di Paz.
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A
volte non ci sono parole per descrivere i capolavori.
Su
Andrea Pazienza
è stato detto tutto e di più. Credo che le varie ristampe a cui è
soggetta la sua opera ne fanno l'autore di fumetti italiano più
amato anche dalle giovani generazioni.
Questo libro dà un'idea
del suo genio, (ma in una biblioteca essenziale del fumetto ci sarà
posto per altre sue opere) perché vi è condensato tutto il suo
folle universo artistico fatto di storie realistiche, grottesche e
umoristiche narrate sempre con una personalità che è stata
eguagliata solo da pochi.
Col
nuovo millennio è stato dato il via anche a una serie di ristampe
correlate con ogni sorta di sketch book, studi preparatori e inediti
che si riuscissero a trovare che altro non hanno fatto che
evidenziarne il talento disumano. Ma forse Paz
realmente non faceva parte di questo mondo. Un talento come il suo
appartiene solo agli onnipotenti.
E
Andrea Pazienza
era onnipotente.
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Il volto di Zanardi, il personaggio più famoso di Andrea Pazienza. |
Curiosità
Come
Storia di Astarte,
anche Il Torneo
avrebbe dovuto avere un seguito.
Edizione
Consigliata
Nel
presente volume è riportato lo story board previsto per il penultimo
capitolo di questo delirante viaggio nella storia di Zanardi e
company.
Il
libro ha una buona veste editoriale, cover cartonata e stampa
discreta.
Altre
edizioni
Del
presente volume esiste anche una versione brossurata. Ma di Pazienza
è stato ristampato praticamente tutto. Segnalo Storia
di Astarte
a opera della Fandango libri la quale ha pubblicato anche il volume
Zanardi 2
che comprende Il Torneo, la storiella Bianca e la logica del fast
food.
Le
opere di Paz
possono essere recuperate anche nelle edizioni della Baldini
& Castoldi
e in quelle della Milano
libri.
Oltre 300: dello stesso autore non perdere...
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