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Garzanti, 1980 (USA, Flash Gordon, 1934) |
“È
un piacere vedervi Gordon! Vi credevamo morti!..”
“Mai,
finché avremo amici come voi pronti ad aiutarci!”
(dialogo
tra re Barin e Flash Gordon)
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Raymond nel suo studio a Stamford, Connecticut. |
Su
un personaggio come Flash
Gordon
si è scritto e detto di tutto. E' uno di quei personaggi che, come
Charlie
Brown,
Tex
o Asterix,
non ha certo bisogno di presentazioni.
E
come è accaduto per questi personaggi, anche al biondo eroe, creato
nel 1934 da Alex
Raymond,
non pochi libri sono stati dedicati nel nostro Paese. Volumi
cartonati, brossurati, tascabili, allegati ai più noti quotidiani,
edizioni amatoriali... insomma, quanto basta affinché Gordon possa
sopravvivere al passare degli anni e non smetta di essere amato dai
più nostalgici e riscoperto dalle nuove generazioni, grazie anche ai
“remake fumettistici”.
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Le
bellezze che vogliono sedurre Gordon
saranno
una costante nelle storie di Raymond.
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Il
volume “Flash
Gordon”
edito da Rizzoli
merita
davvero un posto di rilievo nella nostra biblioteca in quanto racchiude tre storie tra le più significative
della saga di Gordon.
Aprire
questo libro e scorrerne le pagine vuol dire essere immediatamente
catapultati nell'universo di Flash
Gordon.
Nella prima storia del volume Il
mare del mistero veniamo
letteralmente immersi nella città sottomarina di Coralia,
governata dalla bellissima regina Undina, che
vuole trasformare Gordon
in
un essere che, come lei, può respirare solo sott'acqua.Subito dopo
vediamo l'eroe in compagnia della sua fedele fidanzata Dale
Arden
e del suo compagno di ventura, il dottor Zarro,
protagonista di una storia dal gusto puramente fantasy, Verso
l'ignoto,
in cui il terzetto si ritrova in una foresta a combattere contro
delle creature a metà tra il fantastico e il preistorico.
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Dinamismo
e azione: Gordon
e Dale
alle prese con paesaggi e
creature a
metà tra la fantascienza e il fantasy.
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Nell'ultima
storia, Il re della
foresta,
Flash,
Dale
e
Zarro
raggiungono
Aurora,
la città in cui regnano il re Barin
e la regina Aura,
amici di Gordon
e come lui acerrimi nemici del perfido Ming,
imperatore del pianeta Mongo
che,
invano, cerca di catturarli.
E'
interessante sottolineare che il nemico numero uno di Gordon,
Ming
appunto, appare solo fugacemente in qualche vignetta, nonostante la
sua malvagità sia costantemente avvertita dall'eroe (e dal lettore).
Tale scelta rende ancora più bello questo volume, Raymond
è infatti abilissimo a far ruotare le storie unicamente attorno alle
figure di Gordon
e dei suoi comprimari, liberando la sua fantasia nella creazione di
una serie di personaggi davvero memorabili: oltre alla regina Undina
vanno ricordati, almeno, il futuro re Tritone,
il malvagio Plutone,
gli Uomini
Zanna,
gli Uomini
Scimmia,
per non parlare di alcune bizzarre creature come gli scoiattoli
volanti e l'elefante a due proboscidi.
Non
mancano poi tutti quegli ingredienti che hanno fatto di Flash
Gordon
il più celebre eroe dei fumetti: le bellissime regine desiderose di
conquistare Flash
e che, per questo, suscitano la gelosia di Dale
Arden,
le sequenze d'azione sempre magistralmente orchestrare (su tutte, la
battaglia nelle foreste con gli uomini scimmia, debitrice al Tarzan
di Hal
Foster)
e le scenografie sempre cariche d'atmosfera in cui vengono
perfettamente fuse fantascienza e preistoria.
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L'immagine
più famosa di Gordon
e Dale,
tratta da una vignetta della storie Verso l'ignoto.
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Ma
quello che contraddistingue
Flash Gordon
da qualsiasi personaggio è sicuramente il disegno del suo autore, da
molti considerato il più grande disegnatore di genere avventuroso.
In
queste storie assistiamo al periodo “barocco” di Raymond.
Se, nelle prime avventure di Gordon,
il tratto mostrava una certa rigidità e linearità, in queste storie
vediamo un grande realismo unito a un costante uso del tratteggio che
quasi delinea le figure, riuscendo a rendere luoghi, oggetti e
persone con una plasticità e dinamicità del tutto nuovi per l'epoca
e che stupiscono ancora oggi; così come stupisce la plasticità
“michelangiolesca” del corpo umano che Raymond
regala ai suoi personaggi.
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Sequenza
di combattimento contro gli Uomini
Scimmia.
Raymond osserva
e impara la lezione del suo artista prediletto, Hal
Foster disegnatore
della prima versione a fumetti di
Tarzan.
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Notiamo
ancora l'accuratezza nella resa dei costumi (occhio al panneggio dei
mantelli), dei razzi (molto più eleganti rispetto agli inizi) e
delle architetture, un'accuratezza che si distacca nettamente dalle
ingenuità iniziali per fondersi perfettamente con uno stile che
troverà il suo punto di massima espressione con le avventure di
Gordon
nel regno di Frigia.
Ma di questo parleremo prossimamente.
Un
volume, questo, che le nuove generazioni di lettori (e autori)
dovrebbero possedere.
Io
custodisco gelosamente la mia copia fin da quando mi fu regalata nel
lontano 1989.
Sfogliandola
mi si aprì davanti agli occhi un mondo del tutto nuovo: scoprii un
grande personaggio, conobbi un artista per molti versi unico e
soprattutto giurai al fumetto amore eterno.
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Il segno di Alex Raymond, in assoluto il disegnatore di fumetti più imitato. |
Curiosità
L'incipit
di Flash Gordon
è stato probabilmente ispirato dal romanzo di Philip
Wylie Quando i mondi si scontrano
(da cui nel 1951 l'omonimo film diretto da Rudolph
Maté).
Flash
Gordon
(che Raymond
modellò
sulle fattezze del cognato) è laureato a Yale ed è un campione di
polo ed è quasi sempre in compagnia della sua eterna fidanzata,
la brunetta Dale
Arden;
a proposito di Dale, nelle prime avventure di Flash il suo
cognome fu erroneamente tradotto come "Ardan" anziché con
Arden.
Le
trame iniziali di Gordon
non furono particolarmente memorabili, contrariamente al formidabile
disegno di Raymond;
per questo motivo il
King Features Syndacate
affiancò a Raymond
uno
sceneggiatore, Don
G. Moore,
assegnandogli il compito di costruire trame più ardite e scorrevoli.
Pare che il contributo di Moore
ebbe inizio con la celebre sequenza del torneo di Mongo.
I
modelli artistici di riferimento con cui Raymond
realizza la saga di Gordon
sono diversi: dal già citato Hal
Foster,
vero punto di riferimento per il giovane Alex, fino agli illustratori
Franklin
Booth,
John
La Gatta
(soprattutto per i modelli femminili) e Matt
Clark.
Per le anatomie dei suoi personaggi (molto dettagliate e precise)
Raymond
si rifece non poco al pittore e anatomista George
Bridgman.
Ma non bisogna dimenticare Buck
Rogers,
il fumetto di Fantascienza capostipite del fumetto realistico
(insieme al Tarzan
di Foster)
creato da Philip
Nowlan
e Dick
Calkins;
certo i disegni di quest'ultimo non potevano certo competere con
quelli di Raymond
ma di sicuro diverse soluzioni e personaggi presenti in Buck
Rogers servirono
come riferimento per la definizione dell'universo di Gordon.
Alex
Raymond
disegnò unicamente le tavole domenicali di Gordon,
senza mai volersi occupare della striscia giornaliera, fino al
1944, anno in cui venne arruolato nei marines come capitano di
complemento. Congedatosi nel 1946 col grado di maggiore, preferì
abbandonare del tutto Flash
Gordon
per dedicarsi ad un nuovo personaggio: Rip
Kirby.
A
dare un seguito a Gordon fu prima il suo allievo Austin
Briggs
e poi, tra gli altri, Emanuel
"Mac" Raboy,
Don
Barry,
Rick
Estrada
e Al
Williamson,
forse colui che più di tutti riuscì ad imitare lo stile del
maestro. Gordon ha
chiuso i battenti nel 2003 dopo quasi 70 anni di vita.
L'ultimo artista a disegnarlo fu Jim
Keefe.
Negli
anni '80 l'autore Dan
Jurgens
realizzò una mini serie su Flash
Gordon
edita dalla D.C.
Comics.
Molto recente è invece la versione elaborata da Brendan
Deneen
per la Ardden
Entertainment.
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Flash Gordon dopo Alex Raymond. In ordine dall'alto in basso: Austin Briggs, Emmanuel Mac Raboy, Dan Barry e Al Williamson. |
Edizione Consigliata
Sono molteplici le ragioni per avere questo bel volume: il formato a bandiera, rispettoso delle tavole domenicali americane (privo, quindi, degli odiosi montaggi eseguiti per alcune edizioni italiane negli anni '70), la bellissima introduzione di Pierre Couperie e Édouard François che analizza le varie fasi dello stile raymondiano e la bellissima stampa a colori con effetto retinato stile retro.
Altre
edizioni
Non
è difficile trovare queste storie nelle varie fiere del fumetto, su
internet o nelle fumetterie più fornite. Sicuramente 3 sono le
edizioni da tenere d'occhio:
La
prima risale al 1972, ad opera di Garzanti,
con le tre storie in questione contenute in un bel volume in bianco e
nero, cartonato con cofanetto contenitore.
La
seconda è ad opera del Club
anni '30 del
1976, che ristampò in volumi cartonati tutto il Gordon
di Raymond,
utilizzando il materiale tratto dalle patinate originali; tuttavia la
sua reperibilità è più limitata e il suo costo più alto.
La
terza, forse la migliore, è quella realizzata all'inizio degli anni
'90 dalla casa editrice Comic
Art,
con una stampa che riprendeva le vecchie patinate originali, carta
eccellente e veste grafica di tutto rispetto. Le storie in questione
furono pubblicate nella collana “Special
Mongo”
n. 64, 65 e 73. Delle stesse fu fatta un 'edizione economica per le
edicole.
Sconsiglio
la riedizione ad opera dei Fratelli
Spada
negli anni '70: non solo perché contiene tavole domenicali rimontate
(e su questo potremmo anche soprassedere) ma perché le stesse
vignette di Raymond
vengono addirittura adattate al formato dell'edizione grazie
all'intervento di artisti esterni... beh, questo proprio non si può
perdonare. Inoltre la stampa è davvero di pessima qualità.
Recentissima
è invece l'edizione considerata "definitiva" curata da
Peter
Maresca
e proposta in versione italiana dall'Editoriale
Kosmo;
buona cura editoriale, ma Rinaldo
Traini
e la sua Comic
Art,
25 anni fa, avevano fatto di meglio.
Oltre 300: dello stesso autore non perdere anche...
ho visto che un volume che si trova spesso è quello della collana eureka pocket. è una buona edizione?
RispondiEliminaciao Marco,
Eliminapuò andar bene in mancanza di altro... ma di Gordon la roba si trova... il volume consigliato si trova a buon prezzo ma ad esempio la comic art fece delle edizioni economiche da edicola molto ben fatte e rispettose del formato orizzontale...
A presto:)