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Ed. BD-Alta Fedeltà, 2007 (Spagna, storie varie, anni'80) |
“Vittorio
Torelli, mio padre. Mai un lavoro fisso. Faceva un po' di tutto e
tanto di nulla. Disoccupato e alcolizzato perso. Aveva preso il vizio
da chierichetto, quando si sbronzava col vino del parroco”.
(Torpedo)
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Bernet
e Abulì
al
salone dei comic di
Barcellona
nel 1982
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Alcune
storie vien voglia di divorarsele in un sol boccone, per quanto sono
belle. Generalmente quando si seguono le avventure di un personaggio,
può capitare di imbattersi in una delle sue storie un po' sottotono,
forse per mancanza d'ispirazione da parte dell'autore.
Ma
che un personaggio riesca a soddisfarti per tutta la sua vita
editoriale è quasi un miracolo.
Beh,
che ci crediate o no, Torpedo ha
compiuto questo miracolo: non farmi mai pentire di aver letto una
delle sue avventure genialmente scritta da Enrique
Sànchez Abulì
e disegnata con altrettanta geniale sintesi da Jordi
Bernet.
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Le
strade della grande depressione dipinte dal magistrale pennello di
Jordi
Bernet.
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Quindi
potete immaginare la difficoltà in cui mi trovo nel dover scegliere
per questo articolo uno dei cinque volumi, di recente uscita, che
racchiudono l'intera opera del duo spagnolo.
Alla
fine ho optato per il terzo libro, per una semplicissima ragione, la
stessa che del resto lo distingue dagli altri: il fatto, cioè, che
contiene le storie di un Torpedo
ragazzino, ambientate in Sicilia, che danno quel tocco in più
rispetto alle altre storie che comunque sono incredibili per ironia,
crudeltà e violenza.
Perché
sono questi gli ingredienti principali delle avventure di Luca
Torelli,
alias Torpedo,
gangster d'origine italiana, cinico, spregiudicato e completamente
ignorante che vive le sue avventure negli anni della grande
depressione.
Torpedo
non ride mai, ha sempre l'espressione da duro senza esserlo
minimamente, cerca di usare il cervello pur conscio della sua
stupidità, quando c'è da sparare non esita a farlo senza pensarci
troppo; del resto è il suo lavoro e lui cerca di portarlo a termine
con brutale onestà e ironia. Infatti Torpedo è un fumetto che si
pone a metà strada tra l'umorismo (ci si diverte parecchio
leggendolo) e il poliziesco hard-boiled fatto di antieroi perdenti,
(come il nostro simpatico protagonista), poliziotti corrotti,
ladruncoli da strapazzo, puttane seducenti e boss lardosi.
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Le prime turbe sessuali del giovane Luca Torelli alias Torpedo. |
In
storie come La
legge del taglione,
Alzati
e Cammina,
Tutte
Puttane
e Un
giorno alle corse,
Torpedo
si barcamena tra una difficoltà e l'altra in mezzo a una giungla
d'asfalto dove vige la legge del più forte: se spari, forse non
muori, se ammazzi un pezzo grosso ti fai anche la sua amichetta e se
non sei sveglio, il furbo ti fotte alle spalle.
Ma
è in storie come C'era
una volta in Italia,
Toccata
e fuga
e Dies
Irae
che Abulì
e Bernet
dimostrano il loro formidabile talento, passando dalla giungla
d'asfalto americana alla precaria provincia siciliana, fatta di
bestialità e rozzezza raccontate con disarmante onestà tra
personaggi squallidi e ragazzini cinici.
Violenza,
morte, sesso e incesto raccontati senza urtare la sensibilità del
lettore, perché egli stesso è il primo a immedesimarsi nel gangster
italoamericano vedendo tutto ciò dal suo punto di vista e cioè da
quello di chi uccide per vivere.
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Le bellissime donne sono una presenza costante nelle avventure di Torpedo. |
Un
fumetto che si legge e rilegge senza mai annoiarsi. E il sodalizio
artistico tra i due autori è tra i migliori della storia del
fumetto; Abulì racconta Torpedo con la tenacia di uno che ha davvero
fatto il gangster durante la grande depressione. D'altro canto Bernet
s'innamora così tanto del personaggio fino a raggiungere
un'espressività artistica degna del miglior Milton Caniff e le
“pupe” tutte labbra e curve rimangono impresse nella memoria
senza possibilità di dimenticarle.
Uscito
in Spagna nel 1981, arrivato da noi alla fine degli anni '80 e
consacrato al successo all'inizio del 1990 con una rivista a lui
dedicata tra le migliori del nostro panorama fumettistico, Torpedo ha
lasciato il segno nel fumetto europeo, così come i suoi due autori
che, con una materia da pulp magazine, hanno creato un autentico
gioiello.
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La pennellata di Jordi Bernet ha creato un'infinita serie d'imitazioni anche tra glia artisti italiani. |
Curiosità
Le
prime due storie di Torpedo
furono
in realtà disegnate da Alex
Toth.
Ma il grande artista americano non riusciva a entrare in sintonia con
il personaggio giudicandolo cinico e violento. Una volta preso in
mano da Bernet,
il fumetto trovò tutti gli ingredienti che gli mancavano per
diventare un capolavoro.
Edizione
Consigliata
Questa
della BD rimane la migliore per qualità e completezza; come dicevo
esistono altri quattro volumi cartonati che racchiudono tutte le
storie di uno dei migliori fumetti di sempre.
Altre
edizioni
In
Italia le avventure di Torpedo
sono state edite dalla casa editrice Comic
Art
in cinque volumi cartonati a colori più uno brossurato in bianco e
nero (uscito sotto il marchio Edizioni
Produzioni Cartoons)
che però racchiudono solo una parte delle storie. Inoltre la Acme
(la stessa che editò la rivista dedicata a Torpedo)
pubblicò un volume brossurato: Torpedo
– Nove novelle nere,
sempre scritto da Abulì
con qualche illustrazione di Bernet,
che segnò l'ingresso del rozzo gangster nella letteratura
hard-boiled.
A titolo di completezza, ricordo che anche La Repubblica dedico` un volume a Torpedo (se non rammento male, fu nella serie oro)
RispondiEliminaEnrico
hai fatto bene a ricordarla Enrico: Grazie:)
EliminaUN altro ottimo articolo x un ottimo personaggio , che potrebbe essere un contraltare dei personaggi di Chandler ; scrittore che io adoro , ma che il + delle volte crea dei personaggi troppo idealizzati considerato lo sfondo su cui si muovono ...
RispondiElimina