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Mondadori, 1973 (USA, Tarzan of the apes, 1929) |
“Per
me Tarzan rappresenta il migliore fra gli uomini. Le sue aspirazioni
sono le più alte, in lui non si nascondono scopi spregevoli. Nel suo
universo non vi sono individui più grandi e altri più piccoli,
popoli superiori o inferiori. Per lui gli uomini sono tutti
uguali...”
(Burne
Hogarth)
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Burne Hogarth |
Del
resto la fama di Hogarth come anatomista è
universalmente nota; a differenza dei colleghi del tempo (siamo a
cavallo tra gli anni '20 e '30) l'artista non attese la fortuna
facendo mille mestieri per vivere, la sua vita fu meno avventurosa:
trascorreva intere giornate studiando scienze e soprattutto
l'anatomia, che l'attraeva in modo particolare per le infinite
possibilità che offriva di riprodurre il corpo umano.
E
chi meglio di Tarzan, personaggio creato per la
letteratura avventurosa dallo scrittore Edgar Rice Burroughs,
poteva rappresentare al meglio il talento di Hogarth?
Un talento non solo nel disegno, che a volte raggiunge vette di
perfezione mai viste prima, ma soprattutto nel racconto.
Perché
Hogarth ha una notevole capacità nel disegno
sequenziale, tanto più evidente se si tiene conto che, come il suo
illustre predecessore Hal
Foster, anche l'artista americano non usa le classiche
nuvolette, preferendo supportare le sue immagini unicamente con delle
didascalie.
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Hogarth: narrazione serrata e dinamica. |
Nelle
tavole di Hogarth vi sono tutti gli ingredienti che
rendono grande un fumetto avventuroso: scenari curatissimi, ritmo
travolgente, azione mozzafiato e naturalmente una cura quasi
maniacale dell'anatomia dell'uomo scimmia che ne esaspera le
espressioni e il movimento.
Tarzan
il re della giungla, il bel volume pubblicato nel 1971 dalle
edizioni Mondadori, ne è una perfetta prova.
In
esso sono state racchiuse le migliori avventure illustrate da Hogarth
ed è una vera e propria summa della sua attività di fumettista.
Sfogliando
le pagine del libro c'imbattiamo in molte sequenze vertiginose che
restano impresse nella memoria; le immagini delle battaglie tra
Tarzan e i vari animali che popolano la giungla, così
come quelle con i molteplici nemici da sconfiggere, sono da
antologia.
Hogarth
riesce a costruire una sequenza d'azione con le stesse modalità
usate da un coreografo nel costruire un balletto.
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Tarzan e le infinite possibilità di riprodurre il corpo umano per un maestro del disegno anatomico. |
Ma
tutto questo durerà poco più di un anno, fino al 1948, anno in cui
il maestro americano
abbandona definitivamente Tazan
lasciandolo nelle mani di altri grandi nomi del fumetto come Russ
Manning,
Bob Lubbers
e Joe Kubert,
per citare i più noti.
Ma
la classe raggiunta da Hogarth in quei pochi anni
dedicati all'eroe d'avventura più famoso di tutti i tempi resta
pressoché ineguagliata.
Forse
le scuole del fumetto dovrebbero accantonare i vari libri d'anatomia
(pur validi, per carità) e far conoscere agli aspiranti fumettisti
il Burne Hogarth narratore delle avventure di Tarzan,
dotato di un'eccellente attitudine al serrato racconto per immagini,
uno dei primi artisti che diede all'azione, nel fumetto, il
ruolo di protagonista.
Un'azione
e una bellezza del disegno che hanno fatto epoca.
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L'estetica di Hogarth: sequenze d'azione orchestrate in maniera dinamica e coreografica. |
Curiosità
Hogarth lavorerà a Tarzan dal 1936 al 1948, una volta abbandonato il personaggio che l'ha reso famoso in tutto il mondo l'artista, in società con Silas Rhodes, fonda la School of Visual Arts, uno dei centri d'insegnamento artistico più importanti degli Stati Uniti (dalla quale sono usciti artisti del calibro di Wally Wood, Al Williamson e Gil Kane, tanto per fare qualche nome) insegnando oltre al disegno anche fotografia e cinematografia.
Hogarth
ritornerà a disegnare uomo scimmia negli anni '70 in un paio di
volumi dalle grandi illustrazioni.
Altre
edizioni
Recentemente la Planeta De Agostini ha ripubblicato in volumi la saga di Tarzan tra cui alcuni di Hogarth che però, se non erro, non contengono le avventure del volume consigliato.
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I testi apparsi su "Avventure di carta" sono tutti scritti da Ned (Nedeljko Bajalica) e possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare la fonte e gli autori!
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