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Star Comics, Speciale L'Uomo Ragno n. 4, 1993 (USA, The Child Within, 1991) |
"Solo
tu e io caro vecchio amico... Non Goblin e L'uomo Ragno. Niente
maschere qui. Ora capisco tutto. Ci siam nascosti dietro delle
maschere per parecchio tempo.”
(Harry
Osborn/Goblin)
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Mary e richard Parker abbandonarono Peter troppo presto. |
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J.M. DeMatteis e Sal Buscema. |
È
fantastico poter introdurre Spidey nella biblioteca di 300
con
un'opera che non viene citata spesso ed è rimasta un po'
dimenticata, almeno rispetto ad altre di certo meritevoli della
gloria e del successo che hanno reso l'Uomo
Ragno il
mito che tutti oggi conosciamo.
Persino
il sottoscritto stava per dimenticare questa bellissima storia. Non
avevo pensato a Il
bambino dentro
perché avevo deciso d'introdurre l'eroe in calzamaglia telata con
un'altra opera del medesimo autore, quel J.M.
DeMatteis
de L'ultima
caccia di Kraven,
una delle storie più belle e inquietanti dell'uomo ragno.
Fortuna
che, parlando di 300
con
un mio amico che gestisce una fumetteria e prospettandogli la mia
idea d'introdurre L'uomo
Ragno
con la saga di Kraven,
mi son visto tirare fuori l'unica edizione esistente
in Italia
de Il
bambino dentro,
mentre il mio amico mi diceva che per lui quella era una delle storie
più belle di Spidey.
Ed
ecco quindi la mia decisione di accantonare (momentaneamente ovvio)
l'ultra noto ciclo di Kraven
per descrivere la bellezza e anche l'importanza dell'opera scritta da
DeMatteis
e illustrata dal bravissimo Sal
Buscema.
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L'orrore della morte dei genitori perseguita l'anima di Peter Parker. |
Un'opera
che per certi versi si riallaccia al precedente capolavoro di
DeMatteis,
dove ritroviamo uno dei tre personaggi principali de Il
Bambino dentro:
Vermin.
Gli altri due sono Il
Goblin
e naturalmente l'Uomo
Ragno.
Tutti
e tre, insieme per una volta, alle prese col passato, con la loro
infanzia, con il complesso rapporto coi genitori in cui predomina
senza dubbio la figura paterna.
Soprattutto,
DeMatteis
descrive il loro rapporto con l'infanzia, facendo parlare il bambino
che è dentro ognuno di loro (e dentro ognuno di noi). Ci presenta un
Peter
Parker
teso, angosciato, irritabile, che non riesce a essere se stesso,
ossessionato da Vermin,
libero in città pronto a colpire con la sua brutalità. Vediamo un
Uomo
Ragno
che non vuole comprendere ma solo agire, fermare quel nemico che
considera un mostro, senza voler conoscere i motivi che l'hanno reso
tale.
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Vermin cerca di ascoltare il bambino che è dentro di lui. |
A
far questo giunge l'importante figura della psichiatra Ashley
Kafka,
intenzionata ad aiutare Vermin
il quale, in passato, altri non era che Edward
Whelan,
un bambino vittima degli abusi sessuali del padre.
In
tutto questo, il debole Harry
Osborn,
figlio di Norman
Osborn,
investito dai ricordi di un padre autoritario e malvagio, cerca di
tenere lontana quella stessa malvagità da cui si sente dominato,
così da poter essere un buon padre di famiglia; ma la rabbia
repressa verso l'Uomo
Ragno
farà ritornare Goblin
in circolazione.
Davvero
un'opera complessa, dove si parla di bene e male, di tormenti e
colpe, di mostri ed esseri umani; ma soprattutto si parla di padri e
figli, dei rapporti che inducono ad amarli e ad odiarli, dei sensi di
colpa verso il padre e la madre (morti quando Peter
era piccolo) che non fanno vivere a Peter
Parker
una vita normale, dell'amore/odio che Harry
prova per suo padre, per la rabbia e la pietà che inducono Vermin
a non uccidere quel padre, giudice e pedofilo, considerato uomo
rispettato e rispettabile; lui si un vero mostro.
DeMatteis
narra tutto questo con un sapiente uso del racconto a sfondo
psicoanalitico in quella che è, forse, l'avventura più realistica
dell'Uomo
Ragno,
in cui i duelli con il Goblin
non sono che un mero pretesto per creare un po' d'azione in una
storia dove il dramma familiare e il risvolto psicologico sono i veri
protagonisti.
E
inserire questo piccolo capolavoro in 300
mi da la possibilità di spendere qualche riga su Sal
Buscema,
fratello del più arcinoto John,
e forse per questo un po' accantonato da critica e pubblico almeno in
Italia; essere fratelli di uno degli artisti determinanti dell'epopea
Marvel non è cosa da poco, ma Sal
è riuscito a distaccarsi nettamente non solo dal fratello, ma da
tutti i vari colleghi che hanno cercato d'imitarlo invece
d'intraprendere un loro percorso stilistico. Sal
Buscema
l'ha fatto e gli è riuscito perfettamente.
E
insieme a J.M.
DeMatteis
ha dato vita a un'opera unica nel fumetto supereroistico.
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L'Uomo Ragno e Goblin l'uno contro l'altro ma in realtà in lotta contro se stessi. |
Altre
edizioni:
Incredibile a dirsi ma esiste solo quella consigliata, pubblicata
dalla Star
Comics nel
1993. Esiste anche una variant
cover
(quando le variant in Italia si facevano in occasioni speciali e non
come oggi che si fanno variat per qualsiasi supereroe) realizzata per
Lucca
'93.
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